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Il romanzo che ha raccontato il futuro.
La finanza e la letteratura hanno in comune il tempo. Insieme alla politica, sono arti del possibile. La vita al trading floor non è altro che uno scontro con le variabili, con gli eventi che prendono una piega inattesa. Anche la letteratura sonda le eventualità, illuminando scorci di presenti alternativi. Nelle pagine di questo libro si racconta la guerra combattuta contro i debiti sovrani della periferia europea e contro la moneta unica del vecchio continente, e si racconta del farmaco impiegato per curare la patologia. Alcuni dei fatti narrati alla fine sono accaduti. La rabbia è esplosa nelle strade di Parigi assumendo il colorito itterico dei gilet gialli. La fragilità di un'antica banca italiana è stata l'epicentro di un terremoto. Gli interventi dei banchieri centrali hanno mostrato la loro natura politica. La finanza che ho cercato di restituire ha smesso di essere arte del possibile per diventare il più pervasivo strumento di difesa dell'esistente. Gli uomini che ne incarnano l'essenza sono diversi dai trader della vecchia scuola tutti bretelle, sigaro in bocca e banconota nella narice. I guardiani dell'esistente hanno eletto l'invisibilità a norma, odiano gli eccessi, sono devoti della supremazia di un mondo e non violano la legge perché hanno la forza per scriverla. Ho chiamato questi monaci-guerrieri i Diavoli. Il loro universo è andato dilatandosi tra il web e la serialità televisiva, e così i personaggi del romanzo hanno vissuto molte vite, allontanandosi dalle pagine che li avevano tenuti a battesimo. G. M. B.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Affascinante, ben scritto, interessante vedere il dietro le quinte delle grandi banche. Se poi mastichi un po' di gergo tecnico, il tutto risulta ancora più piacevole.
Superbo. I tratti malcelatamente autobiografici, il mondo della finanza, le vicissitudini personali e professionali, tutti incorniciati in avvenimenti storici realmente accaduti e magistralmente romanzati. Regge pienamente il confronto con la prepotenza mediatica dell'omonima serie.
Ho letto questo libro incuriosito, come spesso accade, dalla grande eco sui media, ma anche dal tema della crisi del 2009. Diciamo subito che, sin dalle prime pagine, una elemento ricorrente piuttosto fastidioso ed assolutamente privo di qualsiasi valore artistico o interesse letterario è il continuo uso di nomi di marche e prodotti commerciali all'interno del testo. Per quanto riguarda la trama, sicuramente un plauso va dato alla capacità ed al tentativo a mio avviso ben riuscito di rendere in forma narrativa una materia molto tecnica e di difficile comprensione come la finanza. Tutto sommato, credo che questo esperimento sia piuttosto riuscito e forse è questo il fattore più positivo del libro. Il resto è stato piuttosto una delusione: la trama non ha un ritmo incalzante, ad eccezione del finale, e resta a volte sospesa; i personaggi sono a volte iper caratterizzati e rischiano di essere dei veri e propri stereotipi; lo sviluppo dello stato d'animo del protagonista è lasciato troppo all'elemento della somatizzazione ed è poco esplorato, e via dicendo. Anche lo stile è in alcuni casi fuori luogo: penso ad esempio alla descrizione dell'alba dove viene utilizzato un registro troppo sfacciatamente letterario in un contesto di narrativa più tecnica e di genere. Alla fine il risultato è spesso forzato. Se si scrive un romanzo sulla finanza credo che lo stile linguistico debba adeguarsi alla materia e non cercare artifizi letterari poco coerenti e sicuramente fuori luogo. Nel merito, in conclusione, nel mondo del lavoro s'incontrano dei veri e propri diavoli a tutti i livelli, anche dal basso, figuriamoci tra i principali finanzieri. Ciò per dire che anche il titolo sembra più pensato per la serie televisiva che per il romanzo. Una delusione.
Recensioni
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