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Si suppone che il romanzo sia ambientato a Novara, città adottiva dell'autore, e che la Casa sia Villa Bossi, in cui Vassalli visse per qualche tempo. In realtà, al di là dei pochi personaggi che troviamo nel romanzo, sembra che la vera protagonista del racconto sia la grande casa-palazzo che l'architetto ristrutturò per il conte Basilio Pignatelli. Sullo sfondo di questo edificio s’innestano amori e tragedie in un'Italia molto fragile e allo stesso tempo capace d’invenzioni uniche come il velocipede, la Fiat Topolino e l’Isotta Fraschini, che segnarono l'inizio dell’era moderna per l’Italia dei primi del Novecento. Il romanzo si snoda su trenta racconti che abbracciano un arco temporale dai primi del novecento fino ai giorni nostri (ove compaiono pure le USL, Unità Sanitarie Locali, qui piuttosto vituperate). Tra i vari racconti (piuttosto disomogenei) spicca quello dell’anarchico, che battezza il suo cane col nome di Pio IX, dando origine a spassose battute: “Pio IX, non annusare il culo ad altri cani!; Pio IX, non fare la pupù davanti al negozio”, frasi certo ben poco gradite in Vaticano! Tra i capitoli notevoli spicca “l’oratore” dove compare “l’Uomo della Provvidenza”, che si trova dappertutto: “nell’ingresso, sulle scale, nelle aule, nei corridoi, nei laboratori, negli uffici … tranne che nei gabinetti”. Peccato che Vassalli non abbia avuto il coraggio d’intingere il pennino nell’inchiostro e scrivere il suo nome a chiare lettere: “Benito Mussolini”. Il che lo trasforma da “Cuore di Pietra” a Cuore di pecora o di coniglio. Via, cinquant’anni dopo la scomparsa del “Gran Mufti”, Vassalli poteva avventurarsi a incidere il suo nome e cognome senza timore di vendette fasciste! Comunque l’assieme dei trenta racconti è piuttosto disomogeneo, il che fa perdere valore a questo romanzo per altri versi robusto.
Non mi è piaciuto molto, l'ho trovato molto pesante.
Tramite la storia di un grande palazzo e dei suoi vari inquilini nel corso del tempo si ripercorre a grandi linee la storia d'Italia e degli italiani, come sono cambiate le abitudini, i modi di fare, il pensiero. Tutto condito da una giusta ironia. Buon romanzo, da leggere.
Recensioni
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