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Anno edizione: 2020
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Enrico Camanni, alpinista come il suo protagonista, costruisce un giallo di montagna impeccabile, dove gli elementi irrinunciabili del genere – l'indagine, la suspense, i colpi di scena – acquistano un'inedita forza grazie a un'ambientazione spogliata da facili stereotipi, restituita in tutto il suo fascino irresistibile quanto spietato.
"Il treno si ferma, la montagna tace di nuovo. La mente grida e si dimena, ma la donna non si muove, sigillata nella pancia di neve. Per l’occhio destro è notte fonda, il sinistro intravede un ritaglio grigio e lei pensa a un muro enorme, invece è solo una scheggia di ghiaccio posata sulle ciglia. Non riesce a respirare, ha la bocca piena di neve. Vorrebbe tossire ma ai polmoni manca lo spazio per gonfiarsi. Si sente annegare. Si lascia affondare."
Molti credono che sia soffice e bianca, ma quando si è sommersi sotto di lei, la neve è nera come la notte. Lo sa bene Nanni Settembrini, guida e capo del Soccorso alpino, che anno dopo anno delle valanghe ha imparato un'unica cosa: sono un capriccio di neve senza spiegazione, ed evitarle è questione di secondi. Sembra confermarlo anche la telefonata che Settembrini riceve il primo giorno d'estate: dal monte Bianco si è staccato un seracco, e gli alpinisti scampati alla morte sostengono che altri non sono stati altrettanto fortunati. Settembrini e la sua squadra trovano effettivamente una donna sepolta e viva per miracolo, ma c'è un dettaglio inquietante: la sopravvissuta ha una corda legata in vita e all'altro capo della fune non c'è nessuno. Che cosa è successo? Quali segreti ha trascinato con sé la slavina? Purtroppo, la donna esce dal coma senza alcun ricordo di sé e di cosa l'ha portata lì: tocca a Settembrini cercare le risposte e svelare il mistero sepolto sotto la muta coperta di neve.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Si legge volentieri, ma è bene chiarire che, essendo un giallo, non è un libro di montagna, sulla montagna. Procede piuttosto monocorde. Mi sarei aspettato di più. Spiace infine rilevare che l'impaginazione salta diverse pagine e almeno un capitolo. Dalla Mondadori non me lo sarei aspettato.
Ho comprato questo libro attratto dall ambientazione , originale per un giallo italiano, e per le recensioni entusiastiche. Ma ho fatto fatica a finirlo, molta fatica: il racconto non ha mai un momento di suspance, nessuna sorpresa nessun cambio di passo; il protagonista (come tutti i personaggi della storia) non ha una caratterizzazione speciale, un amante della montagna quasi modesto, nessuno spicca per personalità , sembrano tutti un po un banali, persone semplici che non soffrono mai tanto e non si entusiasmano mai a nulla , ; anche le (poche, pochissime) pagine spese sulla montagna non trasmettono nulla dell ambiente alpino, della maestosita di quei posti , dell altitudine, della solitudine d alta quota, nulla, solo l afa continua e anomala di quella calda anonima estate in valle. Nemmeno la fine di ogni capitolo ha un guizzo che ti faccia desiderare di iniziare il successivo. Lo stile della narrazione e' molto asciutto, sobrio, estremamente sintetico che non lascia nulla all immaginazione, che pero si dilunga sull elencazione infinita dei paesi che si incontrano lungo un normale tragitto automobilistico di vacanza tra regioni del nord italia; una guida del Touring club credo sia più avvincente. Un romanzo da comprare se vi attira una noia alpina di 220 pagine.
Un libro giallo non è da me. Incuriosita dalla recensione di Mauro Corona in televisione, ho pensato di provare. Sono rimasta aggrappata alle pagine di questo libro dalla prima all'ultima parola. Un giallo sicuramente un po' lento, perché la montagna ha ritmi diversi, sa prendersi i suoi spazi, e lo stesso fa il libro ma è avvincente, appassionante. Ti fa venire voglia di aiutare la protagonista a rialzarsi, ti fa pensare alla pericolosità della montagna, ma allo stesso tempo ti fa respirare l'umanità e l'aria. Bellissimo. Lo consiglio a tutti.
Recensioni
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