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Questa indagine di Mirella Serri restituisce a Claretta Petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta.
Di lei hanno detto di tutto: che era una ragazza semplice e un po' folle; che fu il suo amore cieco per Mussolini (da cui la separava una differenza d'età di quasi trent'anni) a condurla alla morte; che era una fanatica esaltata; che era tanto bella quanto insidiosa. Ma si tratta di una Storia scritta dagli uomini. La nuova indagine di Mirella Serri offre un'immagine differente, restituendo a Claretta Petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta. Non una sciocca, non soltanto una delle «mantenute di Stato» – le amanti del Duce che percepivano uno stipendio dal regime – ma un'abile e astuta calcolatrice. Pronta ad avvalersi delle informazioni riservate di cui era depositaria per gestire attività ad altissimo livello (antisemita convinta diede il suo apporto al traffico di certificati falsi da vendere alle famiglie ebree più facoltose; cercò di avviare accordi per l'estrazione di petrolio in Romania). Avveduta e intrigante, a Salò sposò la causa del Reich e tentò di porsi come diretta interlocutrice di Hitler. Claretta Petacci, una delle protagoniste del Novecento, emblema femminile del volto buio e tragico del secolo passato, rivive in queste pagine con la sua avidità, i suoi errori, la sua sensualità e le sue astuzie, finalmente libera dagli stereotipi con cui è stata finora raccontata.
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Libro che presenta la Petacci in una veste fino ad ora poco conosciuta dai più. Si è sempre creduto che la Claretta fosse stata giustiziata per il suo amore verso il duce ma, leggendo questo libro, sembra che questa teoria non è pura verità. E' un libro tra il romanzo e il saggio storico e si legge fluidamente anche se l'autrice non cita i documenti storici bensì libri di altri scrittori. Comunque, penso che 3.5 stelline sia un voto equo.
Forse occorreva una scrittrice e una storica per lacerare il velo di cautele riduttivistiche o di malinteso riguardo che celava il vero volto di Claretta Petacci, la più famosa amante di Mussolini, colei che ne condivise il tragico destino a Dongo. Ecco allora Mirella Serri, illustrarci con dovizia di particolari e con ricorso sistematico alle fonti principali (le lettere che i due amanti si scambiavano con frequenza quasi giornaliera e il diario intimo che Claretta redigeva) la storia del rapporto col duce e, di conseguenza, il suo vero volto di scalatrice sociale senza scrupoli, di ambiziosa donna di regime che imita sistematicamente i tanti gerarchi e burocrati che percorrevano le carriere aperte dal fascismo trionfante degli anni Trenta. Emblematica la ferrea volontà con cui sfrutta il suo amante per creare occasioni di carriera e lucrose entrate supplementari a suo padre e all'invadente e ambiziosissimo fratello maggiore. Il libro, scritto con vivace piglio narrativo, costringe il lettore ad una lettura accanita e forzata fino al finale tragico e ben noto, in cui Claretta mostra che il suo legame col duce era vero e profondo, nonostante le molte crisi di gelosia sopportate e permette anche di avere una immagine del regime al "femminile" , ricordando le tante amanti del duce desiderose di diventare informatrici lautamente prezzolate e mettendo bene in luce la pesante e servile acquiescenza del regime rispetto al nazismo ben prima della guerra.
Sono d’accordo con una precedente recensione che giudica questo libro scadente e fazioso ed è vero:non un cenno alle fonti di informazione ed è talmente intriso di odio nei confronti di persone che sono state travolte dagli eventi.Troppo spesso ci si dimentica che,noi Italiani,una volta arrivati al potere,pensiamo a riempirci le tasche!
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