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Anno edizione: 2021
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
libro acquistato per sostenere eds.. era tra i consigliati per gli aspetti deontologici e normativi della professione. spiega con estrema chiarezza il concetto di errore per negligenza, imprudenza e imperizia. Ottimo per comprendere gli aspetti disciplinati anche nella legge Gelli. Ricchissimo di esempi pratici (anche troppi a mio avviso.. e talvolta ripetitivi) . E' scritto da un chirurgo che delinea le varie fasi che hanno portato nel sistema sanitario all'introduzione di check-list in America... ovvero di quelle che nel nostro sistema sanitario sono le linee guida. consigliato
Ho letto questo libro come approfondimento per la mia tesi di laurea sulla responsabilità penale nell'attività medica in équipe. Nonostante che io sia laureata in Giurisprudenza ho apprezzato moltissimo questo testo che ci mostra come uno strumento così semplice come le check list può aiutare tantissimo il lavoro di gruppo, sia in ambito medico che in altri ambiti del lavoro.
un libro fondamentale per tutti i medici, molto consigliabile per gli studenti di Medicina; utile per far riprendere fiducia nella categoria medica, in cui ci sono molte persone che davvero lavorano sodo per "far andare meglio le cose"
Recensioni
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Atul Gawande è un chirurgo statunitense, ricopre incarichi presso l'Organizzazione mondiale della sanità e possiede un indubbio talento di divulgatore. Tra i suoi maggiori temi di indagine, vi sono la fallibilità nell'esercizio della professione medica e i metodi per ridurla al minimo. Fin dall'interessantissimo esordio, Salvo complicazioni (Fusi Orari, 2005), Gawande ci spiega che i medici sbagliano, che nelle sale operatorie, negli ospedali, nei luoghi di cura più poveri e improvvisati, nelle cliniche all'avanguardia, o nelle maggiori istituzioni di coordinamento sanitario, ci sono esseri umani che svolgono una professione, e il fatto che tale professione influenzi direttamente la qualità e la quantità della vita non li rende immuni dal commettere errori, anche gravi.
Perché i medici sbagliano? Quali tipi di errori commettono maggiormente? Le risposte sono molteplici, Gawande cerca di fornirle ai suoi lettori adottando un linguaggio accessibile a tutti, senza omissioni bensì con rare doti umiltà e onestà intellettuale. L'atto del curare, oggi, consiste nell'utilizzo di una quantità di farmaci, di macchinari, di procedure, di interazioni che lo rendono una pratica estremamente complessa (e quindi "instabile"), specchio ne sono il grado di specializzazione sempre più spinto da parte di chi esercita e le crescenti risorse richieste per l'aggiornamento. L'enorme mole di nozioni da padroneggiare e di operazioni da compiere, spesso in un lasso crucialmente breve di tempo, rendono assai probabile, addirittura naturale, dimenticanze e approssimazioni. Tralasciare un passaggio in una procedura può avere conseguenze nulle come innescare catene di eventi con esito tragico. Quasi sempre comporta un aumento dei costi.
La lista di controllo, la checklist del titolo, nella sua apparente semplicità, influisce in maniera determinante sulla velocità e l'efficacia delle operazioni. Gawande ce lo dimostra, elenca cifre e studi, ma non dimentica la sua vocazione di narratore e riporta esperienze ed episodi emblematici, anche al di fuori delle pareti ospedaliere. Infatti le liste di controllo sono diffusissime in ogni ambito che richieda di far fronte a situazioni complesse: veniamo accompagnati a constatarlo nel cantiere di un imponente grattacielo, nella cucina di un quotatissimo ristorante, nella cabina di pilotaggio di un aereo. Ci viene svelato perfino perché il gruppo rock dei Van Halen esigesse che nel proprio backstage vi fosse sempre una ciotola di Smarties priva di confetti color marrone. Le liste di controllo, quindi, opportunamente progettate, guidano la routine e le situazioni anomale note. C'è un modo, comprovato, anche per migliorare la risposta agli imprevisti: la coesione del gruppo di lavoro. Il briefing, sia pure molto breve, al limite consistente nella sola reciproca presentazione, dà la percezione di operare con persone che hanno un obiettivo comune, e non con un asettico coacervo di nozioni specialistiche.
Michele Lamon
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