Compositore inglese.
La vita e le opere giovanili. Mostrò un precocissimo talento scrivendo a dieci anni una Simple Symphony per archi, ancora eseguita. Studiò con F. Bridge, poi con J. Ireland. In stretto contatto, dal 1935, con il poeta W.H. Auden, lo seguì nel 1939 negli Stati Uniti, dove rimase fino al 1942 insieme all'amico Peter Pears. Rientrato in patria quell'anno, collaborò ai concerti per il periodo bellico organizzati dal governo inglese in tutto il paese. Nel 1947 fu tra i fondatori dell'«English Opera Group» per il teatro musicale da camera; nel 1948 prese parte all'istituzione del festival musicale di Aldeburgh, a cui rimase legato per tutta la vita. Intensamente attivo come pianista (in collaborazione con il tenore Peter Pears) e come direttore d'orchestra delle proprie composizioni, è considerato la figura più prestigiosa della musica inglese del Novecento. Dopo essersi imposto all'attenzione con la Sinfonietta per orchestra da camera op. 1 (1932), con la Fantasia per quartetto con oboe (1932) e con le Variazioni su un tema di F. Bridge per archi (1937), fu attratto per qualche tempo dalla musica cinematografica e da composizioni su testi di satira sociale (le liriche Our Hunting Fathers, 1936, e la Ballad of Heroes, 1937), che gli procurarono alcune critiche. Il viaggio americano con Auden segnò un momento di disaffezione verso la cultura inglese, testimoniato da cicli di liriche su testo francese (Les illuminations, da Baudelaire, per soprano e archi, 1939) e italiano (7 Sonnets of Michelangelo per tenore e pianoforte, 1940), e da opere strumentali di sofisticata costruzione (Sinfonia da requiem, 1940, per orchestra; Quartetto per archi n. 1, 1941).
La maturità e il teatro musicale. Il ritorno in patria durante la guerra si accompagnò alla riscoperta delle proprie radici, con il ciclo di liriche inglesi Serenade per tenore, corno e archi (1943) e, soprattutto, A Ceremony of Carols per voci acute e arpa (1942), dove emerge un'idea collettiva e comunitaria della musica a cui B. rimarrà fedele in altre opere corali, che spesso includono parti per esecutori dilettanti o ragazzi (per esempio, l'oratorio Saint Nicolas, 1948, e Spring Symphony, 1949, per soli, coro e orchestra; Missa brevis, 1959). Intanto, nel 1945, aveva ottenuto il suo primo grande successo teatrale con l'opera Peter Grimes, destinata a restare fra le più vive e singolari espressioni del teatro musicale contemporaneo, e una delle opere novecentesche più eseguite dopo quelle di Puccini e R. Strauss. La felice individuazione dei caratteri e la concentrazione drammatica dell'azione vi sono ottenuti attraverso una limpida vocalità e un linguaggio musicale nel quale si fondono molteplici influssi, da Musorgskij a Stravinskij, a Berg. Al teatro B. diede successivamente Il ratto di Lucrezia (The Rape of Lucretia, 1946), Albert Herring (1947), una rielaborazione (1948) dell'Opera dei mendicanti di J. Gay, Billy Budd (1951), Gloriana (1953), finché, nel 1954, raggiunse una nuova grande affermazione con Il giro di vite (The Turn of the Screw). In quest'opera da camera di stile eclettico, tratta dalla celebre novella di H. James, la sottile magia dei timbri vocali e strumentali determina, insieme ai risentimenti di certa tradizione musicale britannica, un clima di ambiguità psicologica intensamente suggestiva e inquietante. Si segnalano inoltre, nella copiosa produzione teatrale di B., due altre opere, Sogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night's Dream, 1960) e Morte a Venezia (1973, da Th. Mann) e alcuni balletti, fra cui The Prince of The Pagodas (1957). Di impressionante intensità drammatica è il War Requiem (1961) per soli, coro di ragazzi, coro misto, orchestra e organo, sul testo latino della Messa per i defunti intercalato da brani del poeta W. Owen, morto in guerra. Di notevole rilievo sono anche i cicli per voce sola e pianoforte, tra cui The Holy Sonnets of J. Donne (1945), Winter Words (1953), e 6 Hölderlin-Fragmente (1958) per tenore, Songs and Proverbs of W. Blake (1965) per baritono, e Nocturne per tenore, 7 strumenti obbligati e archi (1968). Saltuaria, invece, rimase la produzione strumentale nel periodo della maturità, se si eccettuano le musiche nate dall'amicizia con il violoncellista Rostropovic (fra cui, Cello Symphony con orchestra, 1963, e tre Suites per violoncello solo, 1964-72). Da ricordare, infine, le numerose composizioni per ragazzi, come le opere teatrali The Little Sweep (1949) e Noye's Fludde (1957), e le Variazioni e fuga su un tema di Purcell (1946), piccola guida all'orchestra per i giovani.