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Anno edizione: 2002
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libretto agile ma bellissimo. lettura consigliatissima
A confronto con la produzione più celebre della Yourcenar, questo libricino risente delle "imperfezioni" di un testo giovanile. E' però interessante osservare la personalità letteraria dell'autrice germogliare in queste pagine, in cui il tema dell'omosessualità (destinato a tornare altre volte nella produzione successiva) aleggia tra le molte esitazioni di Alexis. Non mi piace assegnare un punteggio a grandi autori, ma qui lo faccio con tutto l'affetto per la Yourcenar.
Non è buona educazione qua commentare le altre recensioni, ma io trovo che non sia un difetto, ma un pregio, che il libro sviluppi il tema del riconoscimento della propria omosessualità, e del tentativo di spiegarla, senza mai usare la parola omosessualità o qualche sinonimo. Perché, appunto, il lettore capisce di cosa si tratta. La lotta vana, quella per resistere a "tentazioni" che sono i nostri bisogni più veri, per cancellare la propria natura, per adeguarsi a convenzioni sociali insopportabili. La riservatezza, il pudore, il gioco delle allusioni, con cui questa lotta vana viene raccontata, riflettono certo il fatto che l'omosessualità fosse un tabù assoluto nell'Europa di un secolo fa, ma non tolgono niente, anzi aggiungono a mio parere, alla bellezza del libro. A mio parere, è un classico del novecento, pur andando in un certo senso in controtendenza rispetto a quella tendenza di pensiero novecentesca, diciamo esistenzialista in senso ampio, che di una natura dell'individuo negava l'esistenza, che immaginavo l'essere umano totalmente libero di determinare la propria essenza.
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