Attrice inglese. Magra e vagamente androgina, con un’espressione profonda e atteggiamenti potenzialmente anticonvenzionali, piace a R. Lester che la chiama dai palcoscenici dei teatri londinesi per una piccola parte in Non tutti ce l’hanno (1965). M. Antonioni la convoca l’anno seguente per un’apparizione in Blow-up (1966). Trasferitasi in Francia, il sodalizio sentimentale e professionale con il musicista e regista «maledetto» S. Gainsbourg le conferisce notorietà come interprete ansimante e disinibita di una celebre canzone scritta dal marito, «Je t’aime moi non plus», divenuta poi leit-motif dell’omonimo film del 1975 diretto sempre da Gainsbourg. Con gli anni e dopo il pedaggio di svariati ruoli sexy, trova finalmente spazio per parti più impegnative, lavorando per es. in Detective (1981) di J.-L. Miesch e in due riuscite riduzioni da A. Christie: Assassinio sul Nilo (1978) di J. Guillermin e Delitto sotto il sole (1982) di G. Hamilton. I film più recenti segnano un’ulteriore maturazione: si vedano per es. Kung Fu Master (1988) di A. Varda, Daddy Nostalgie (1990) di B. Tavernier, La bella scontrosa (1991) di J. Rivette e La figlia di un soldato non piange mai (1998) di J. Ivory.