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Anno edizione: 2019
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Marco Malvaldi senza abbandonare l’ironia, il gusto del paradosso, l’esuberante inventiva che ne hanno fatto uno dei più originali scrittori di oggi, questa volta ha voluto cogliere una occasione regalandoci insieme a Glay Ghammouri l’opportunità di guardare al carcere in modo né convenzionale né caritatevole, ma davvero dall’altro lato delle sbarre.
«Ho conosciuto Glay Ghammouri durante il corso di scrittura creativa tenuto nella Casa Circondariale Don Bosco di Pisa nel 2012-2013. In seguito, Ghammouri - che sta scontando una condanna all’ergastolo per omicidio - mi ha detto di aver pensato a una storia, una specie di romanzo di formazione ambientato in carcere, e me l’ha raccontata. Mi è sembrato un ottimo spunto e abbiamo cominciato a lavorarci; l’idea era quella di narrare il mondo del carcere con lo spirito della commedia all’italiana: parlare in tono lieve di cose serissime. Forse, il modo migliore nel nostro Paese di farsi udire, ascoltare e comprendere»
Protagonista di questo romanzo a quattro mani è Salim Mohammed Salah. Ha 29 anni, una laurea in economia e più di centomila euro in contanti, ottenuti tramite una truffa. In fuga dalla Tunisia si è rifugiato in Italia, ma qui viene arrestato per detenzione di stupefacenti (che non gli appartengono). I soldi, però, sono al sicuro, nascosti in un posto che lui solo conosce. In carcere, Mohammed conosce Cattaneo, un impiegato amministrativo con il quale stringe un accordo: Mohammed gli rivelerà dove sono i soldi, indirizzandolo sugli investimenti; i profitti saranno divisi a metà. E così i due, nel giro di alcuni mesi, cominciano a vedere dei soldi. Di questo intrigo finanziario dietro le sbarre si accorge Gaetano Quarello, un boss al 41 bis che decide di affidare a Mohammed la gestione dei suoi risparmi, un’offerta che non si può rifiutare considerato da chi proviene... Gli affari finanziari vanno bene fino a quando uno dei compagni di cella, Buscaino, non rivela a Mohammed di essere un agente sotto copertura infiltrato in carcere per distruggere la rete di Quarello; con l’aiuto di Mohammed, potrebbe riuscire a seguire il flusso di denaro del boss e sgominare l’organizzazione. Mohammed si trova così di fronte a un dilemma: perdere tutti i suoi soldi e guadagnare la libertà in quanto collaboratore di giustizia, oppure rimanere in galera. Marco Malvaldi senza abbandonare l’ironia, il gusto del paradosso, l’esuberante inventiva che ne hanno fatto uno dei più originali scrittori di oggi, questa volta ha voluto cogliere una occasione regalandoci insieme a Glay Ghammouri l’opportunità di guardare al carcere in modo né convenzionale né caritatevole, ma davvero dall’altro lato delle sbarre, per quanto per noi che ne siamo fuori sia possibile immaginarlo. La sua scelta narrativa richiama le parole di Elvio Fassone in Fine pena: ora che rimane fra le cose più alte, umane e vere scritte sul carcere: «Non intendo disegnare il ritratto dell’ergastolano modello, né fare l’eco di certe prediche pietiste sulla nobiltà della rieducazione. So che S. ha commesso crimini orrendi. So tutto questo. Ma qui mi importa attestare alcune cose sulla vita di un ergastolano che normalmente non emergono».Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Con il solito modo canzonatorio e brillante di Malvaldi mi ha fatto conoscere un mondo di cui si sente parlare ma che se non lo vivi (per fortuna) rimane ai più sconosciuto. Bello, piacevole ed interessante.
Non si possono ingabbiare lo spirito e l'intelligenza così come non si può tenere il vento in una scatola. Lo sguardo è quello di chi il carcere e i suoi problemi li conosce.. La scrittura è scorrevole ed accattivante. La trama è quella, avvincente, di un buon giallo. Questo libro ci fa entrare in una realtà che ci fa spesso comodo ignorare, Non fa sconti, ma propone un punto di vista alternativo e meno convenzionale, come d'altronde accade sempre in caso di buona letteratura.
Avevo questo libro. Lo avevo leggichiato. Ora sto ripassando in rassegna la libreria e posso dire che questo libro mi piace proprio. Racconta di una realtà che non conoscevo e l'intreccio del racconto ti porta prima verso un epilogo, poi, in maniera sorprendente, ti indirizza verso una storia diversa, per finire poi in un altro modo ancora.
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