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Uto si adatta.Uto si mimetizza come i gechi sui muri. Si avvicina e al momento opportuno allunga la lingua e mangia il moscerino, la mosca, la zanzara. Uto è qualcuno che abbiamo conosciuto tutti. Apatico apparentemente disinteressato ad ogni evento. Alle persone. Gode dei momenti ma è come se li subisce. Cioe la scena tipica è : " inizia a piovere, imperversa un uragano. Chi corre al riparo, chi apre l'ombrello, chi cerca la via di casa a costo di bagnarsi, tanto poi si asciugherà. Uto sta ore ed ore ad aspettare che passi la pioggia. e se la prende col cielo perchè lui era fuori e lui ha deciso di bagnarlo. C'e sempre qualcuno che decide e sistema per lui, e lui si adatta.Perche decidere è scegliere e prendersi responsabilità. L'epilogo finale ci lascia il dubbio delle sue sorti. ma anche qui qualcuno ha scelto per lui.
Mi aspettavo di più da questo libro. L'idea sarebbe anche buona ma il libro risulta troppo lungo e il finale non mi soddisfa per niente. Concordo con un commento precedente con le esagerazioni nell'uso di termini "non-..." o nella ripetizione di parole: non mi sono piaciute, appesantivano la lettura. Ho letto di meglio di De Carlo, primo fra tutti Due di Due.
Io non l'ho trovato male: direi anzi che tra i libri di de Carlo che ho letto è probabilmente quello che ho trovato più divertente. Però ho dato per scontato che l'intento fosse ironico, e che di conseguenza la trama -finale incluso, ovviamente- fosse paradossale. Da quello che leggo qui mi pare che i più non siano della stessa idea, e convengo che se uno lo prende sul serio è un po' una scemenza. Ma secondo me non va preso sul serio!
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