Uomini di poca fede

Stucchevoli quadretti di vita nella provincia agricola degli USA ci accompagnano per tutto il romanzo, finendo con il diventare irritanti. Il focus dovrebbe essere sulla psicologia della figlia, che non viene affatto scandagliata. le motivazioni delle scelte sono oscure, prevalendo una descrizione superficiale e stereotipata. La storia dell'amico malato di cancro appesantisce inutilmente la vicenda (per non parlare della raccolta delle mele!!!), sembrando un ulteriore aggiunta di buoni sentimenti, alla già abbastanza melensa narrazione, che non convince affatto e alla fine stanca.

Romanzo scritto in punta di penna, con delicatezza, serietà e ironia sapientemente dosate a seconda del momento, tanto che al suo interno si possono trovare, ed è solo un esempio tra i tanti possibili, una frase come questa che segue: "Per Lyle, Silent Night in una buia chiesa di campagna era più potente di qualsiasi bomba atomica. Gli era impossibile cantarla senza che gli occhi gli si inumidissero" ed un'altra come questa: "La cosa più pesante del mondo da trasportare è la bara con dentro il corpo di un figlio piccolo, nessun adulto che abbia sopportato quel fardello lo dimenticherà mai". Prese ciascuna per conto proprio sembrerebbero impossibili, per diversità di tono e di contenuto, da inserire in un'opera unitaria senza sfaldarne il "tono" generale. Eppure N. Butler ci riesce, forse perchè, banalmente, anche la vita di ciascuno di noi è così: a volte felice a volte drammatica. ...almeno credo. Certo è che questo autore, a me finora sconosciuto, riesce a trattare argomenti "pesanti" (fede, ragione, fanatismo religioso, e altri) con sorprendente leggerezza, senza scadere in eccessi "militanti", ed evitando facili effetti speciali da film hollywoodiano (penso soprattutto al finale, che ovviamente non dirò), generando, almeno in me, una non comune empatia con i personaggi (specie il protagonista principale, il "vecchio" Lyle), così regalandomi alcune ore di lettura intense ed emotivamente partecipate; e vi garantisco che dopo oramai quasi cinquant'anni di frequentazione con i libri più disparati questa emozione la provo sempre più di rado. Perciò mi riprometto di recuperare le altre sue pubblicazioni in commercio perchè credo di avere trovato un autore per il quale gli euro spesi non saranno buttati, come invece mi capita sempre più spesso di pensare per scrittori che pure godono di ben maggiore sostegno dalla stampa mainstream.

Un buon libro, che riesce a farti desiderare certi paesaggi americani, capace di farti sognare certe ambientazioni rurali della migliore tradizione letteraria statunitense. Ottima scrittura, storia interessante. E su tutto l’amore senza condizioni di un padre e una madre adottivi.