Tutto quello che non ricordo

È la storia di un avvicinamento, poi di una accelerazione, poi di un impatto. La leggerezza, una volatilità quasi, dello stile è in perfetto contrasto al tenore della storia: storia di esclusione che trasforma ogni legame, ogni possibilità di amore dunque, in una ossessione, in una potenziale catastrofe. Di arduo per gli scrittori c’è il tentativo di raccontare una storia, con tutte le sue specifiche esistenziali e anche geografiche, come fosse la storia di tutti. Khemiri ci riesce come in assenza di gravità.

In questo romanzo seguiamo gli incontri di uno scrittore che raccoglie testimonianze per il suo prossimo libro. Il suo intento è cercare la verità sulla tragica fine di Samuel, morto in un incidente d’auto. La domanda principale è proprio questa: si è trattato davvero di un incidente o Samuel si è suicidato? Il giornalista decide di rintracciare famigliari e amici del ragazzo per farsi un’idea del suo carattere e della sua vita, così da cercare di avvicinarsi il più possibile a quello che è davvero successo. Dopo aver scambiato delle e-mail con la madre di Samuel, che però non vuole essere coinvolta più di tanto in questo progetto, lo scrittore incontrerà il migliore amico del ragazzo, la sua ex fidanzata, il suo vicino di casa, ecc. Come viveva Samuel? Cosa c’era dietro la sua paura di perdere la memoria e il suo bisogno quasi ossessivo di vivere nuove esperienze? Era depresso per la fine della sua relazione? Si sentiva sfruttato, tradito dal suo migliore amico? Soffocato dalla sua ex? O era innamorato della sua migliore amica? Sarebbe davvero arrivato ad uccidersi? Quanto possiamo davvero conoscere qualcuno? Ognuno dei personaggi sembra avere una sua versione di come siano andate davvero le cose, giustamente vedendo i fatti dal loro personale punto di vista. Ogni momento della vita di Samuel può essere visto da diverse angolazioni, e questo fa spostare gli equilibri di volta in volta. L’idea di questo libro mi è piaciuta molto, partire dal fatto già compiuto (la morte di Samuel) e andando a ritroso cercare di capirne le cause. La riuscita finale però non mi ha convinto del tutto. Ho trovato alcune parti davvero ripetitive e non necessarie, alcuni episodi vengono analizzati nel dettaglio per poi scoprire che non erano in realtà funzionali al racconto (almeno secondo me), sembrando quasi dei riempitivi e credo che si sarebbero potuti eliminare. Nel complesso l’ho trovato a tratti noioso, avesse la metà delle pagine sarebbe molto più incisivo.

Romanzo scritto in modo originale; racconta la storia del protagonista attraverso il punto di vista dei suoi cari, una narrazione in forma quasi giornalistica.