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Si tratta di un romanzo storico ambientato nel 101 a. C. nei Campi Raudii, dove si tenne lo scontro definitivo tra il popolo dei Cimbri e i Romani. I Cimbri, provenienti dalla Scandinavia, avevano attraversato tutta l'Europa, sostenuti anche dall'alleanza con Teutoni ed Ambroni, ed erano giunti al cospetto del monte Ros, monte sacro per i Galli, alla ricerca di una sorta di terra promessa in cui stabilirsi definitivamente. Erano un popolo di guerrieri molto forti, ma poco organizzati nelle tattiche militari, eppure erano stati in grado di sconfiggere l'esercito romano, arrecando loro un numero grandioso di perdite. Ed era per questo che, Caio Mario, l'uomo nuovo, aveva convinto il Senato di Roma ad integrare l'esercito con servi ed italici. Caio Mario, ricostituito l'esercito, era deciso ad annientare i Cimbri e a riconfermare la potenza di Roma. Si diresse, quindi, verso i Campi Raudii, l'attuale Piemonte, per ottenere il suo obiettivo. La zona era allora paludosa e selvaggia, poco adatta ai Cimbri, i quali erano abituati ai climi più freddi. L'impresa per i Romani non fu semplice e la lotta durò 4 giorni interi, procurando vittime da entrambe le parti. I Cimbri furono annientati e le donne si occuparono di uccidere gli ultimi superstiti, i propri figli e loro stesse, contribuendo così all'annientamento totale del proprio popolo. In questo contesto, Vassalli racconta anche la storia del fabbro Tasgezio e di Sigrun, figlia di uno dei più valorosi capi tribù dei Cimbri, che scampano alla morte perché destinati dai loro rispettivi dei ad una vita comune. Il libro è istruttivo perché tenta di ricostruire un episodio cruciale della storia antica, smascherando le bugie del resoconto di Silla, acerrimo nemico di Caio Mario e accompagnando il lettore in quei luoghi desolati con le descrizioni dettagliate dei paesaggi e degli insediamenti militari. L'ho trovato, però, un po' troppo ripetitivo poco centrato sui giovani protagonisti.
Assolutamente uno dei miei preferiti libri di Sebastiano Vassalli, nel quale ho apprezzato in particolare lo sviluppo narrativo molto più articolato rispetto ad altri lavori più datati, come ad esempio "La chimera" o "La notte della cometa", nei quali la voce narrante sembra più quella di uno storico. Piacevolissima lettura.
Splendido. Avevo già apprezzato l'abilità di Vassalli ne La Chimera.\nUn autore che vale la pena scoprire e Riscoprire più volte
Recensioni
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Giovanni Tesio
Vincitore del Premio Flaiano 2014
Sebastiano Vassalli è un maestro nella creazione di mondi. La sua scrittura è narrazione avvolgente, affabulazione e confidenza, è costruzione, passo dopo passo, di architetture e orizzonti. Narratore più che scrittore, vincitore del Premio Strega nel 1990 con il romanzo La chimera (Einaudi), torna alle stampe con un romanzo storico appassionante e intenso, dedicato a uno dei periodi più affascinanti della vicenda umana.
Siamo nel 101 a.C., anzi nel 652mo anno dalla fondazione di Roma, e ci troviamo in quelle che Vassalli chiama le “terre selvagge” e che gli storici romani chiamavano, senza meglio specificare il luogo, i Campi Raudii. Si tratta del nome antico con cui veniva identificato il Piemonte, la parte di Pianura Padana attraversata dalla Dora, dal Sesia, dal Tanaro oltre che dal Po. In questi territori boscosi e putridi, terreni alluvionali risultati dal passaggio di molti fiumi a carattere torrentizio, avvenne una delle più sanguinose battaglie dell’esercito romano contro un popolo barbaro: il popolo dei Cimbri. Un episodio che vide affrontarsi due grandiosi eserciti e il cui racconto è pervenuto fino ai nostri giorni in una versione edulcorata, o forse ampiamente rimaneggiata, da parte di coloro che poi la storia l’hanno scritta: i romani.
Sebastiano Vassalli si mette sulle tracce di questa antica leggenda e ci porta in mezzo alle legioni dell’esercito romano guidate da due consoli molto diversi tra loro. Da una parte c’è l’esercito guidato dall’aristocratico Lutazio Catulo e dal suo braccio destro, il giovane Silla. Un gruppo demotivato che ha già subito sul Ticino un’umiliante sconfitta. Dall’altra, direttamente dalla Gallia, l’esercito vittorioso guidato dall’Homo novus della politica romana, Caio Mario, che è riuscito con l’astuzia a sterminare e disperdere gli eserciti dei due principali alleati dei Cimbri, i Teutoni e gli Ambroni. Adesso i due eserciti, uniti sotto la guida del coriaceo Mario, attendono nell’accampamento, nelle terre selvagge, lo scontro decisivo con i terribili Cimbri guidati dal giovane Boiorige.
Il loro principale nemico è la paura. Paura della statura imponente di questi barbari, della loro fama che li accompagna da vent’anni e dei loro canti di morte che di notte, dagli accampamenti, riecheggiano per tutta la valle. I romani non sanno che anche i Cimbri stanno vivendo dei momenti di forte sconforto. Stanchi e stremati, dopo aver attraversato le Alpi hanno perso la metà dei loro uomini e molti dei loro armamenti. Hanno perso anche le tracce dei loro alleati, ma soprattutto hanno trovato laggiù, sulle rive del Po, ai piedi del monte Ros (il monte Rosa) la terra che i loro dei hanno loro descritto come la terra promessa.
Attaccare l’esercito romano ed arrivare fino alle porte di Roma è un’impresa che non tutti si sentono di compiere e che forse sta a cuore solo al loro ambizioso re Boiorige e a sua moglie, la bella Rhamis. Tutti sanno che lo scontro finale inevitabilmente porterà alla rovina di uno dei due popoli.
Oggi, dopo migliaia di anni, cosa ci resta di questa storia? Le terre selvagge non esistono più, le paludi sono state bonificate e il fiume Sesia domato da decine di ponti. I terreni sono stati coltivati, a partire proprio da quella riforma agraria voluta da Mario e di cui beneficiarono i grandi latifondisti, come Silla, protagonisti vecchi e nuovi di tutte le storie del mondo. In quelle terre scelte dai Celti come loro patria ideale morirono centoquarantamila nemici. Cosa resta di quei corpi? Cos’avranno da raccontarci gli eroi di questa storia? A volte, sostiene Vassalli, per comprendere cosa abbiamo davanti ai nostri occhi, è necessario guardarsi indietro.
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