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Il libro in generale mi è piaciuto, anche se non troppo entusiasmato. Alcune parti si potevano sintetizzare (o saltare proprio), visto che non apportavano nulla alla storia, che comunque si legge velocemente.
Raccolta di 5 racconti ("Sognando Elisabeth", "Il Caffè delle Vedove", "Una morte elegante", "Una giornata infernale" e "Tempesta di neve e profumo di mandorle" che da il titolo al volume) dalla penna di Camilla Lackberg, regina del giallo nordico. Suspense assicurata!
In questo libro vi sono due racconti, ma il principale riguarda Martin, la sua ragazza e la famiglia di lei che si trovano bloccati su un isola per le vacanze di Natale, dopo una discussione il nonno di lei muore. Toccherà a Martin risolvere il caso. Non aspettatevi la solita Camilla Lackberg, ma un atmosfera più tipica dei gialli classici di Agatha Christie.
Recensioni
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Torna Camilla Lackberg ad allietare le nostre giornate anche se, per il momento, dovremo aspettare ancora un po’ per tornare ad apprezzare le avvincenti avventure di Erika Falck e Partick Hedstrom; Tempesta di neve e profumo di mandorle, infatti, è una raccolta di racconti della nuova regina del giallo proveniente dalla Svezia che, comunque, non fa rimpiangere la sua serie originale.
In questa raccolta, uno dei racconti vede come protagonista Martin Molin, giovane poliziotto e braccio destro proprio di Patrick: nel corso della cena di Natale, in cui Martin raggiunge l’isola di Valo per tenere compagnia alla sua ragazza Lisette, qualcosa va storto e Ruben Liljecrona, potente magnate svedese, viene ucciso.
L’isola è isolata da una forte tempesta di neve, quindi al giovane Martin Molin non resta che raccogliere tutto il suo sangue freddo e iniziare con le indagini, portate avanti in maniera un po’ “old school”. Il profumo di mandorle nell’aria non può che essere cianuro, usato per avvelenare il patriarca e porta con sè un’unica consapevolezza: il colpevole è sull’isola, insieme a loro.
Questa è solo una delle storie contenute in Tempesta di neve e profumo di mandorleche, come in ogni lavoro di Camilla Lackberg, ci portano ad analizzare ogni più piccolo risvolto psicologico dei personaggi coinvolti, come sempre la chiave che porterà alla risoluzione di questo e di molti altri casi.
La mano di Camilla Lackberg c’è e si vede: ogni pagina è minuziosamente studiata, in modo da tenere incollati i lettori alla storia fino alla fine, nella trepidante attesa di scoprire, finalmente, la verità. I fan di Camilla Lackberg possono dormire sonni tranquilli: anche se si parla di racconti, la scrittrice non ha certo perso il suo tocco magico!
Recensione di Sara Papetti
Sulle orme di Agatha Christie, in occasione dei suoi primi dieci anni di carriera Camilla Läckberg ha dato vita a una serie di racconti che, tema a lei caro, indagano le complesse dinamiche familiari, combinando adorabili scene d’intimità domestica all’inquietudine di oscuri segreti del passato.
Fuori, la bufera infuriava più violenta che mai, mentre vecchi segreti avevano cominciato ad agitarsi come creature mostruose sotto il pelo dell’acqua.
Il microcosmo chiuso di Fjällbacka, piccola provincia svedese immobilizzata dal freddo, fa da sfondo ai cinque racconti gelidi come la neve e amari come le mandorle della signora della crime fiction nordica. Camilla Läckberg continua a situare le sue storie nell’antico borgo di pescatori di aringhe, affacciato sul mar Baltico, luogo amato per le sue ambientazioni e tanto vicino alle tradizioni, alla chiusura familiare, da dare sempre l’idea che ogni famiglia, chiusa al caldo della propria casa, abbia qualcosa da nascondere.
Sono racconti avvelenati, vicende attinte dalla quotidianità, ma rese inquietanti dall’abilità della penna competente della Läckberg.
Le vicende s’intrecciano nelle indagini del detective Patrick Hedström e dell’onnipresente compagna di una vita, la moglie Erica Falck, che si muovono tra elementi di thrilling e di dramma, alleggeriti da un certo dosaggio di commedia, tanto caro alle saghe di Camilla Läckberg.
Sono storie spesso familiari quelle macchiate di sangue svedese: un’ossessione coniugale risolta in alto mare, la ribellione di donne che per troppi anni hanno subito silenziosamente violenze domestiche, il dolore e l’umiliazione di un adolescente vittima di bullismo che incrocia la sua strada con un uomo tradito dalla propria moglie, un delitto domestico compiuto per una brutale avarizia. E infine l’ultimo racconto, quello che dà il titolo alla nuova uscita di «gialloSvezia» e che procede sulle orme della maestra Agatha Christie.
Ambientato alle porte del Natale, su un’isola magica e resa irraggiungibile da una bufera di neve, tra le mura domestiche della famiglia della fidanzata, Martin Molin (collega di Patrick Hedström), si ritrova a dover risolvere un mistero: l’assassinio dell’anziano patriarca di famiglia. Un solo indizio è chiaramente riscontrabile dai superstiti di quella tavola isolata nella bufera: un odore intenso di mandorle amare, un dejà vu che riporta alla mente il ricordo sbiadito dell’isola di Dieci piccoli indiani…
La regina del giallo nordico continua a essere una conferma: la sua scrittura scorre rapidamente tra i ghiacci dei suoi luoghi magici, prendendo forma nella vivacità realistica dei suoi personaggi. E il fascino dei luoghi è ormai così presente che si accosta a essere caratterizzante tanto quanto i personaggi stessi. Il senso di attesa è ancora una volta quello previsto: la suspense è velata ma costantemente presente, e diviene quasi parte della quotidianità di queste realtà domestiche e delle complesse dinamiche familiari. Senza mai sfociare nel macabro, la Läckberg fa emergere i sentimenti più intimamente “domestici”, lasciando sempre aleggiare un oscuro disagio che riemerge da lontane vicende del passato.
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