Survivor

Non certo il migliore di Palahniuk, in quanto, non molto scorrevole ma comunque raggiunge dei momenti intriganti

Diciamo meglio di Cavie e Senza Veli, peggio di Soffocare e Invisible Monsters. Nel complesso più che sufficiente. La storia è abbastanza intrigante e a fuoco, peccato abbia trovato la prima metà più scorrevole della prima. A volte ho avuto la percezione che il cinismo e l’ironia, che comunque qui sono moderati e quindi apprezzabili, prendano il sopravvento sulla trama che a tratti diviene impalpabile.

Il più bel libro di Palahniuk. Immaginate una comunità di ferventi religiosi. Che poi ad un certo punto, decidono di uccidersi perché é arrivata l'apocalisse. Ma qualcuno, non si suicida e resta in vita. Loro, qualche centinaio di persone, restano gli ultimi sopravvissuti. Ma, ad un certo punto un assassino inizia ad uccidere un sopravvissuto dopo l'altro finché non ne resta solo uno. È così che il protagonista si ritrova dall'essere un comune custode (simpaticissima la lista di metodi per pulire casa) ad essere un dio in terra. Viene intervistato, chiamato nei talk show, scrive un romanzo... Ma per completare il suo viaggio, dopo essere diventato un esempio per tutti (scrive anche libri di preghiere), decide di morire. Un racconto al contrario. Il libro inizia con l'ultimo sopravvissuto che sta lasciando testamento e va a ritroso fino ai racconti della sua infanzia.