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Il metodo segue la ricerca e per Agamben è l'archeologia filosofica. Un paradigma è una forma di conoscenza analogica: più che Kuhn è Foucault il riferimento: quali effetti di potere circolano fra gli enunciati scientifici? occorre spostare l'epistemologia alla politica, ovvero nello implicito. Nella logica analogica dell'esempio che è al contempo: exemplar ed exemplum. In Aristotele conta il terzo movimento (oltre l'induzione e la deduzione): dal particolare al particolare. Cfr. altresì Melandri, Kant, Platone, Heidegger, etc. Ne viene che ogni singolo caso (singolarità ed esposizione) è esemplare di una regola generale non formulabile a priori. Va incrociata la sincronia e la diacronia.La signatura (es. i sacramenti, astrologia, ennagramma,etc.) non è una relazione causale, essa retroagisce sul segnatore: è somiglianza, reagendo su nuove reti di relazioni prammatiche ed ermeneutiche (le aporie qui sono come nella Trinità).Singaure sono situate nello iato tra semiologia ed ermeneutica. Ex multis: Benjamin e l'apocastasi che ricorda le letture paoline messianiche. Ancora Foucault sul punto di insorgenza e Overbeck con "la preistoria" come carattere fontale non coincidente con i documenti: vedasi metodo Dumezil e lingue indoeuropee; Bergson, Ricoeur, Freud, ancora Melandri: la regressione archeologica è l'esatto reciproco dell'eterno ritorno (è un futuro anteriore: è quel passato che sarà stato, un futuro che rende inintelliggibile il presente: insomma un "dispositivo"). Un libro che continua lo scavo agambeniano, un po' difficile alla prima lettura, ma che si comprende dopo averlo lasciato un po' a "maturare" accanto a noi. Tante suggestioni e di spunti di approfondimento. Forse servirebbero più esempi nell'applicare queste fertili intuizioni e teorie alla realtà quotidiana, non solo quindi all'arte e alla letteratura, alla psicoanalisi, e (un pochino) scienze umane. Rimane un libro da leggere, fioriscono qui altri libri, altre presenze, altre idee.Fruttificando
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