L’assassinio di Ruggero, fattore del principe Torlonia e padre di Giovanni Pascoli, è il giallo più indagato e meno risolto della letteratura italiana. Tre processi non sono bastati a individuare i colpevoli. Ora una confessione, filtrata segretamente da una generazione all’altra in seno a una famiglia di Savignano sul Rubicone, getta una luce nuova e forse risolutiva sul delitto. Maurizio Garuti raccoglie questa confessione e costruisce un racconto appassionante che riunisce il ritmo del giallo e lo spessore del romanzo di formazione. Siamo nel 1958, in Romagna, in un mondo contadino che sta per essere spazzato via dai tempi nuovi. Un bambino di 11 anni ascolta i discorsi degli anziani nella stalla e carpisce brandelli di una verità sconvolgente, che rovescia ciò che abbiamo imparato a scuola e che abbiamo sempre creduto.)
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