La romana

La prima parte dell'opera è decisamente più convincente, nella consueta capacità moraviana di descrivere con analisi acuta e disincantata tutti i processi mentali dei personaggi, mentre nella seconda parte la protagonista perde di attendibilità. Come è avvenuto un così repentino passaggio dalla buona giovane tutta presa dal sogno familiare ad una cinica prostituta? Non si spiega accettabilmente. Una umanità triviale , priva di qualsivoglia scrupolo morale, deforme fin nell'aspetto fisico è quella che guarda Moravia, e spesso ci riempie di desolazione e tristezza.

Eros e Tanahtos, la coppia "regina" dell'arte. Il romanzo è questo, l'intreccio tra amore e morte. Un storia "scabrosa" se vogliamo (teniamo anche conto degli anni in cui è scritta), ma affrontata con una maestria che quasi dimentichi la professione di Adriana. Avevo trovato molto bello "Gli indifferenti" (tenuto anche conto del fatto che era l'opera prima), ma "La romana" raggiunge un livello davvero altissimo e - in qualche modo - superiore

Trama che cala subito nel vivo, catturando così l’attenzione del lettore quasi immediatamente. Tristemente, ho potuto notare che alcuni temi del romanzo sono purtroppo ancora di un’allarmante attualità – primo tra tutti la necessità di alcuni ragazzi di famiglie disagiate di dover compromettere la loro innocenza, spinti dalle famiglie, pur di arricchirsi ad ogni costo. L'autore riesce a rendere brillantemente uno spaccato di una realtà romana purtroppo di grande attualità. Lo stile narrativo è impeccabile – diretto, con dialoghi realistici e stati d’animo descritti minuziosamente. Senza alcun dubbio da leggere.