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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2016
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Un testo sicuramente non semplice, ma che per gli studiosi di questo campo deve essere assolutamente letto e riletto. Sicuramente Frazer dimostra tutta la sua profondità e spessore in un testo che mi sentirei di consigliare di leggere solo dopo aver creato intorno a se una adeguata preparazione. Una curiosità: l'ho letto mentre ero in una baita di montagna dove mi sono trattenuto per un certo periodo. E' stata un'esperienza mistica.
Come poter giudicare il maestro Frazer. Nonostante le sue teorie siano state profondamente superate, rimane il grande padre dell'antropologia e dell'etnologia. A tal punto che, se le tesi hanno perso credibilità, non l'ha persa il rigore scientifico con cui ha affrontato il tema (per quello che l'epoca vittoriana gli permetteva). L'aspetto più bello della lettura è ritrovare al suo interno un po' del pensiero di tutti gli altri studiosi successivi: in Frazer c'è Robert Graves, c'è Arthur Van Gennep, c'è un pizzico di Giorgio De Santillana e Hertha von Dechend, c'è Carlo Ginzburg, c'è Jacques Brosse, e tanti altri. Questo libro è profondamente imperfetto, come un trattato di medicina di epoca greca, ma ogni seme che ha piantato ha fatto sbocciare altri studi, altri saggi. Se lo si legge dopo di essi, li si ritrova.
Il ramo d’oro è uno dei capisaldi dell’antropologia moderna. Nel saggio Frazer descrive la nascita della magia e della religione e ci spiega le differenze tra le due. La magia può essere considerata come una forma embrionale di religione; prima che si sviluppasse la religione con le sue norme etiche, l’uomo primitivo praticava la magia e sperava in tal modo di avere il controllo delle forze della natura. Frazer per spiegare il lungo excursus che va dalla magia alla religione (analizzandone miti, riti e tabù) parte dal culto sacerdotale di Nemi e ne mette in luce la relazione con l’uccisione del re sacro. Il testo è molto corposo, ma al contempo estremamente affascinante e coinvolgente e non può di certo mancare nelle librerie di ogni studioso di antropologia, tanto quanto in quelle di ogni buon lettore.
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