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Anno edizione: 2013
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rileggendo Edna O'Brien dopo tanto tempo mi accorgo che ha una prosa bellissima che mi fa desiderare di leggere altri suoi libri; solo il personaggio di Baba mi sembra un pò sopra le righe, troppo volgare per essere davvero piacevole come amica
Sicuramente non leggerò gli altri due libri: la storia, seppur interessante in alcuni punti e con delle belle descrizioni, soprattutto dei sentimenti della protagonista, non decolla ed è piuttosto piatta. Inoltre le relazioni fra personaggi sono al limite dell'assurdo: ragazzine di 17 anni che desiderano e vanno con uomini più che maturi, un' "amica" che tratta l'altra come una pezzente (ho letto in altre recensioni che il rapporto fra le due protagoniste è un bel rapporto d'amicizia... ma dove??)... Insomma, un libro sconclusionato, noiosetto e che non mi ha lasciato praticamente nulla se non un odio profondo per Baba.
Bellissmo, mi è piaciuto tantissimo!Mi ha ricordato l'intramontabile Anna dai capelli rossi (benché la storia sia molto diversa). Ora sto leggendo "La ragazza dagli occhi verdi", secondo libro della trilogia, ed è altrettanto bello!
Recensioni
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Pubblicato nel 1960, Ragazze di campagna suscitò incredibili reazioni di sdegno e condanna: il libro fu bruciato sul sagrato delle chiese e messo all’indice per aver raccontato il desiderio di una nuova generazione di donne che rivendicava il diritto di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità. Edna O’Brien aveva poco più di venti anni e non poteva certo pensare che il suo esordio avrebbe generato uno scandalo di queste proporzioni.
Oggi, a più di cinquant’anni di distanza – durante i quali sono stati fatti importanti passi avanti sulla questione dei diritti delle donne, ma siamo ancora molto indietro -, il romanzo di Edna O’Brien ci stupisce per la freschezza che conserva tra le pagine, per la sincerità e la spontaneità della storia che racconta.
Scritto in soli tre mesi, molto autobiografico, Ragazze di campagna è una storia di formazione ambientata nell’Irlanda cattolica, cupa e chiusa a metà Novecento. Protagonista è la giovane Caithleen. Nata in una famiglia modesta in un piccolo villaggio della campagna irlandese, Caithleen cresce con la madre, una donna affettuosa e gentile, e un padre-padrone alcolista e assente. La sua migliore amica è Baba, l’arrogante e spudorata figlia del veterinario, che non perde occasione per insultarla e prendersi gioco di lei.
Caithleen è brava a scuola, è brillante e intelligente, ma è troppo timida e ingenua per tenere testa alle cattiverie dell’amica, che inevitabilmente riesce a trascinarla e manipolarla. Dopo la morte della madre in un tragico incidente, Caithleen va a vivere a casa di Baba fino alla partenza per il collegio. Lì, insofferenti alle rigidissime regole delle suore, le due giovani mettono in piedi una trovata per farsi espellere. Così, ancora ragazze, Caithleen e Baba arrivano a Dublino in cerca di fortuna, convinte di poter conquistare il mondo. Le loro strade presto si divideranno e la vita le metterà davanti a nuove dure prove.
Con Ragazze di campagna nel 1962 Edna O’Brien ha ricevuto il prestigioso Kingsley Amis Award. Da allora si è meritata un posto d’onore nella storia della letteratura contemporanea irlandese, e le sono stati attribuiti tutti i più importanti riconoscimenti letterari. Grande innovatrice nello stile e nei temi, Edna O’Brien è considerata una delle scrittrici più importanti della sua generazione. Philip Roth l’ha definita addirittura “la più grande scrittrice vivente in lingua inglese”.
Ragazze di campagna, primo capitolo di una trilogia che comprende La ragazza sola (Rizzoli, 1963) e Ragazze nella felicità coniugale (E/O, 1990), già preannuncia la direzione futura della narrativa della O’Brien, l’indagine psicologica e la denuncia sociale dei suoi scritti successivi.
Amaro e triste, incisivo come solo alcune giovani opere sanno essere, “Ragazze di campagna” è un romanzo toccante e ironico, il ritratto di un'epoca in fermento, di grandi cambiamenti e tragiche contraddizioni.
A cura di Wuz.it
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