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Un opera che fa commuovere, arrabbiare e riflettere. Grande merito all'autrice di aver trattato un tema così complesso e di averlo trattato senza le censure del politically correct.
l'unico merito di questo manga è quello di avere affrontato un argomento da tutti scansato, quello dei disturbi alimentari. Sarebbe certo stato meglio se fosse stato scansato anche questa volta. Chissà per quale motivo la Anno ha reso Noko bulimica e non anoressica: sarebbe stato molto più "semplice", senza contare che la sua ignoranza in merito all'argomento disturbi alimentari sarebbe risultata meno evidente, perché A NOKO BASTANO DUE DITA IN GOLA PER PERDERE IN TRE MESI LA BELLEZZA DI TRENTA CHILI, MENTRE CHIUNQUE NE SAPPIA UN'ACCA DI BULIMIA NERVOSA SA CHE NON PORTA A DIMAGRIRE, MA A MANTENERE IL PESO E IN ALCUNI CASI PERSINO AD INGRASSARE. Senza contare che non mangia neanche per assecondare i suoi umori (quindi niente fame nervosa): mangia perché è ingorda, perché "meglio abbondare". Noko è già adulta ma è come una ragazzina: voglio dimagrire perché voglio essere bella, scrive in un tema che le assegnano nel "reparto dei senza speranza". La superficialità con cui sono trattati i suoi sentimenti - il sentirsi rifiutata da un ragazzo che la tradisce e che sta con lei unicamente perché "debole e grassa" - fa dubitare del fatto che Moyoko Anno sia la candidata più meritevole per affrontare un tema tanto delicato quanto quello dei disturbi alimentari; Noko gode del disprezzo della collettività e anche della stessa autrice, che guarda con freddezza ai suoi momenti di debolezza. Facciamo anche un accenno ai disegni: scarabocchi li definirei. E ci sono alcune bizzarrie che mettono in luce la scarsa cura con cui è stato tessuto il lavoro; per esempio, nei disegni a Noko bastano dieci chili per passare da semi-obesa a magrissima, e la differenza fra la Noko di dieci chili in meno e quella di trenta chili in meno (che fa impressione alle colleghe) è impercettibile. Una nota positiva a favore degli altri personaggi, che sono molto più credibili della protagonista stessa.
Con quest'opera finalmente Moyoco Anno arriva in Italia, con una storia sulla non accettazione di se stessi profonda e per nulla consolatoria. Da leggere per comprendere da cosa hanno origine i disordini alimentari e gli altri atti di autolesionismo che purtroppo colpiscono sempre più persone.
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