L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2007
Promo attive (0)
XXIX+307 p., f.to cm 18x13, copertina flessibile. Ottime condizioni. 9788804567806.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Se è da più di cento anni che la Russia subisce l'autocrazia di un potere così schiacciante e invadente da non permettere alcun dissenso bisogna porsi delle domande. Le risposte le troviamo in questo libro molto forte nei toni e nei contenuti. Un libro che scuote nel profondo e che richiede una certa dose di coraggio nella lettura.
"Il mondo teme una proliferazione nucleare incontrollata - io invece temo l'odio", con questa citazione di Anna Politkovskaja si apre la prefazione a questo straordinariamente intenso volume che racchiude alcuni dei più importanti reportage scritti dalla giornalista russa tra il novembre 2002 ed il settembre 2006, che costituiscono probabilmente la sua condanna a morte. Sì perché di molte cose oggi come allora (e sono passati ormai quasi 13 anni, tra qualche giorno ricorrerà l'anniversario della sua uccisione) è ancora proibito parlare. Anna invece voleva parlare di tutte le cose scomode che riteneva importanti e lo faceva con una precisione ed un trasporto che permetteva al lettore di diventare quasi protagonista delle vicende che venivano descritte nei suoi articoli. Ecco allora che compare davanti ai nostri occhi la Cecenia, attraversata in sette anni di lavoro, e i rastrellamenti, i rapimenti, le torture e i civili vittime della guerra e dell'esercito federale; la vicenda del Teatro Dubrovka di Mosca e quella della scuola di Beslan in Ossezia; ecco la Russia di quei primi anni 2000 con le sue storie di corruzione, di arbitrio e di diritti negati e con l'esempio di quanti a tutto questo hanno detto "no". Dicono che Anna "era bella e con il passare del tempo diventava sempre più bella, perché il volto lo riceviamo da Dio come materiale grezzo, ma poi ce lo scolpiamo da soli. In età adulta dal viso inizia a trasparire l'anima. E lei aveva un'anima bella", e credo che non ci sia migliore modo di conoscerla che ascoltarla attraverso le sue stesse parole.
L'unica grande mancanza che ho notato è un buon apparato di note. Ce ne sono alcune, ma per quanto mi riguarda, insufficienti a colmare le lacune di una millennial come me. Mentre i nostri notiziari abbondano di news che riguardano il mondo occidentale, non la stessa cosa si può dire riguardo alle notizie del resto del mondo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il volto intenso e algido dell'autrice campeggia nella quarta di copertina, in ricordo di una persona tragicamente scomparsa, assassinata da ignoti in un paese che, più passa il tempo, più ci pare incomprensibile, se non, per l'appunto, ignoto esso stesso. Un paese senza storia e senza memoria, dimentico dei drammi trascorsi, rivolto verso un orizzonte privo di futuro e senza alcuna speranza che non sia quella del facile arricchimento offerto a una classe di nuovi ricchi, sprezzanti della legalità e indifferenti agli altrui bisogni. Anna Politkovskaja di questo paese ha tentato di descrivere le profonde trasformazioni, dal momento della transizione gorbacioviana a oggi. Giornalista della "Novaja Gazeta", per la quale ha firmato innumerevoli corrispondenze dalle zone problematiche della vecchia e nuova Russia, da tempo era entrata nel mirino di chi intendeva tacitarla una volta per sempre. Biografa dei cambiamenti intervenuti dal declino dell'impero sovietico, aveva raccontato ai suoi lettori cosa implicasse l'essere entrati in un nuovo regime, a tratti non meno imperiale di quello che ci si era lasciati alle spalle. La raccolta che ci viene ora consegnata dei suoi più recenti articoli sulla "Novaja Gazeta" è una scarna e al contempo drammatica ricostruzione della natura della società russa. A partire da quei buchi neri della coscienza collettiva che portano il nome di Cecenia, Breslan e così via. Lo sguardo di Politkovskaja non si sofferma mai su un solo soggetto, avendo come obiettivo l'umanità che si cela, cercando di sopravvivere, tra le pieghe della cronaca non meno che della storia. Una sopravvivenza che a lei è stata negata.
Claudio Vercelli
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore