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L'autore ha composto tanti piccoli "affreschi" che ripercorrono le vicende di questo paese negli anni che vanno dall'entrata in guerra alla caduta del fascismo, vicende dalle quali ormai ci separa un abisso temporale sempre più ampio e difficile da colmare per le ultime e penultime generazioni. Alcuni di questi "affreschi" ci raccontano la vita degli italiani che lottano in casa per sopravvivere sia ai devastanti bombardamenti degli alleati, sia alla crescente penuria di generi essenziali. Altri ci riportano invece direttamente al fronte, dove i soldati italiani, con scarsi mezzi e comandi quasi mai all'altezza, andarono incontro a disastri terribili, dalla ritirata nel fango e nella neve dalla Russia dove combatterono con i carri armati "modello Upim" alla sconfitta di El Alamein, dalla fallimentare campagna di Grecia al durissimo bombardamento del porto di Taranto. Con una scelta volutamente "minimalista", Etnasi ci restituisce non solo la memoria ma anche, e forse questo è il pregio maggiore del libro, le intense emozioni di quei momenti, la coralità di una tragedia comune che ognuno visse in modo diverso eppure dolorosamente simile. La scelta consente altresì di dare rilievo a episodi spesso trascurati dalla "grande storia" e che pure non sono meno emblematici di ciò che fu il regime. Penso a Edda Ciano, che il 10 giugno non è a piazza Venezia ad ascoltare la dichiarazione di guerra del padre, ma si trova in una sartoria a provare un mantello; o, ancora, alla lettera di convocazione del Gran consiglio del fascismo per il 24 luglio, nella quale non si rinunciava a far presente che era d'obbligo la divisa fascista: sahariana nera e pantaloni corti grigioverdi. Leggere questo libro di buona divulgazione storica e civica può essere utile per riscoprire un patrimonio di esperienze, di umanità e di valori che si va smarrendo. Romeo Aureli
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