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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Dall'autrice Premio Nobel per la Letteratura 2024
Libro finalista del Premio Gregor Von Rezzori 2024 - Narrativa straniera.
Scritto dopo La vegetariana e definito dalla stessa autrice «quasi un suo lieto fine», L’ora di greco si insinua − avvolto in un bozzolo di apparente semplicità − nella mente del lettore, come un «assurdo indimostrabile», una voce limpida e familiare che arriva da un altro pianeta.
«Un romanzo eccelso che diventa più profondo a ogni lettura.» - The Guardian
«Onirica, e con una capacità da sensitiva di scorgere e raccontare gli indizi minimi delle emozioni è la scrittura di Han Kang, già apprezzata nei romanzi La vegetariana, Convalescenza e Atti umani». - Sabina Minardi, L'Espresso
«Il collasso del linguaggio incarna il senso di smarrimento dei personaggi messi a confronto con il dolore di una perdita. Un cedimento che porta entrambi ad abbracciare il silenzio, meritevole se non altro di potenziare il rigoglio dello scorrere del tempo. Ed è proprio il quel momento, spogli e privi di qualsiasi sovrastruttura, che riescono nell’impresa più difficile. Accettarsi.» - Alice Ledronio
«L’impressioniamo viscerale di Han Kang nell’Ora di greco ci mette di fronte alla dimensione tattile del linguaggio». - Pablo Maurette, Robinson
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Han Kang ancora una volta affronta le tematiche legate alla psiche e al controllo del corpo con una prosa elegante.
Un uomo e una donna provati da disabilità fisiche e difficoltà a rapportarsi con gli altri e con se stessi si incontrano a lezione di greco antico, una disciplina il cui studio sembra surreale nella cultura coreana tanto lontana dalla limpidezza ellenica. Le loro solitudini dolorose alla fine si incontreranno e sosterranno forse solo per un attimo in un universo personale che l’autrice ricostruisce con una prosa poetica, a volte intima e toccante. Il racconto galleggia fra passato e presente in un’atmosfera di sconfitta dei due protagonisti che nemmeno l’incontro finale sembra attenuare. Da leggere solo se corazzati da un sano ottimismo in un periodo particolarmente felice della vostra vita.
Silenzio, incomunicabilità, solitudine, dolore, poesia: sono solo alcune delle parole che mi vengono in mente pensando a questo libro, ma sin troppo riduttive per contenere la profondità delle emozioni che la scrittura di Han Kang evoca. I protagonisti – un professore di greco antico in bilico tra due culture e una donna che decide di studiare tale lingua per tentare di guarire una ferita dell’anima – s’incontrano mentre affrontano un vuoto che si esprime nella perdita rispettivamente della vista e della parola. Ad avvicinarli è proprio questa lingua morta eppure palpitante, che sembra, in qualche modo, dare forma alla loro voragine interiore. Han Kang è per me una garanzia: è una di quelle scrittrici di cui so che mi piacerà l’opera ancor prima di leggerla. Ne avevo già amato tutti i libri tradotti in italiano, e “L’ora di greco” è stato l’ennesima conferma. Ho molto apprezzato, tra l’altro, la traduzione direttamente dal coreano.
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