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Naviganti delle tenebre di Carlo Mazza (E/O Edizioni, collana Sabot/age) è un romanzo di un’attualità potente e profetica: considerando i tempi di lavorazione di un libro, dalla stesura alla pubblicazione, non si può fare a meno di pensare che Carlo Mazza, ex bancario, ottimo narratore, abbia avuto la vista lunga oltre che la penna buona, consegnando ai suoi lettori un testo che potrebbe essere letto come un fatto di cronaca riportato da un quotidiano in edicola solo pochi giorni fa e che invece è verosimilmente il frutto di una passione, elaborazione, ricerca lunga, articolata e profonda dei contemporanei meccanismi che mettono la questione dei migranti al centro di un rinnovato conflitto razziale. E lo fa con stile ed equilibrio, e di certo non sfuggirà al lettore attento e lontano di ogni forma di pregiudizio che questo è prima di tutto un romanzo, mimesi del reale ma per definizione anche territorio dell’immaginazione e non manifesto politico.
Che bello questo noir di Carlo Mazza! Un noir come, personalmente, penso debbano essere scritti! Desolante, inesorabile, senza edificanti happy-end… insomma una storia dove, nel migliore dei casi, finisci (letteralmente) sbranato tra le fauci di un leone! Personaggi che, sotto ‘simpatici’ soprannomi, nascondono una ferocia inaudita, dove solo sottili sfumature separano i ‘buoni’ dai ‘cattivi’ e dove non c’è veramente la possibilità di parteggiare per qualcuno perchè, alla fine, tutti sono perdenti, tutti sono miseri ‘esseri umani’ e, per questo, fallibili e imperfetti. La storia parte subito a razzo con cadaveri vengono disseminati lungo la storia e il ricordo di altre morti aleggia nell’aria pagina dopo pagina; due storie si intrecciano abilmente in un unico dramma, una storia di morte avvenuta nel passato e un rapimento avvenuto nel presente. Il capitano dei carabinieri Bosdaves (gran bel personaggio!) è ormai svilito, schifato quasi, dalla realtà di violenza e omertà con cui deve avere a che fare tutti i giorni; il suo stesso ambiente di lavoro, dove una promozione in arrivo equivale quasi a un esilio, ormai gli sta decisamente stretto. Quasi suo malgrado Boldaves si trova tra le mani una gatta da pelare niente male, con il rapimento della giovane etiope Samira con, sullo sfondo, una Bari in balìa di antisemiti e di indigeni esasperati ad arte, ovviamente, da chi ha interessi a seminare il caos. La storia procede inesorabile verso un finale amaro dove l’unica certezza non può che essere la morte. Non avevo mai letto nulla prima d’ora di questo autore, e il fatto positivo di partire con l’ultima opera, è la certezza di avere altro materiale da leggere fin da subito! Sì perchè questo ‘Naviganti delle tenebre’ di Carlo Mazza, mi è piaciuto proprio tanto!
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