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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Mescolando cronaca e riflessione, il grande romanziere e saggista racconta gli avvenimenti di cui si è trovato ad essere testimone privilegiato e, al tempo stesso, porta avanti una riflessione acutissima sulla storia e il destino dell'umanità.
«Amin Maalouf attraversa le macerie di Oriente e Occidente con lo sguardo disincantato di un testimone» – Robinson
«Maalouf riesce a mescolare cronaca, saggio, lucida capacità d'analisi per aiutarci a vedere i tempi che stiamo vivendo» – Il Venerdì
Amin Maalouf ha il potere di proporre intuizioni esatte quanto predizioni, indovinando i grandi cambiamenti della storia e della società molto prima che affiorino alla coscienza comune. In questo libro, con la lucidità cui ci ha da tempo abituati, spiega perché si sia arrivati alle soglie di un naufragio globale, che riguarda tutte le civiltà. L'America, per quanto resti una superpotenza, è sul punto di perdere ogni credibilità morale. L'Europa, che aveva promesso al suo popolo e a tutto il mondo il progetto più ambizioso e rassicurante della nostra epoca, sta per smembrarsi. Il mondo arabo-musulmano versa in una crisi profonda che lascia la sua popolazione nella disperazione e con ripercussioni spaventose ovunque. Grandi nazioni emergenti o in via di rinascita, come la Cina, l'India e la Russia, fanno irruzione sulla scena mondiale in un'atmosfera deleteria in cui vige la legge del più forte. Una nuova corsa agli armamenti sembra inevitabile, senza contare le minacce, gravissime, che pesano sul nostro pianeta - il clima, l'ambiente, la salute - e alle quali non potremo far fronte senza quella solidarietà globale che, appunto, ci manca. Da tanti anni, Amin Maalouf osserva e percorre il mondo, da Beirut a Teheran, dal Vietnam a Parigi.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Stupendo! Un libro potente, interessante, che invita a riflettere. Non è solo un libro di geopolitica, ma di storia dell’umanità. Lo consiglio a tutti. La scrittura è semplice e molto efficace. Di facile comprensione.
Ho trovato il saggio efficace nello spiegare l'involuzione di alcune dinamiche globali partendo dalla crisi araba. L'autore è mosso dalla nostalgia per la perdita della cultura Levantina (dove cristiani , ebrei e arabi sapevano convivere convergendo verso un sistema di valori di tipo occidentale) e dalla preoccupazione per il trionfo dei temi identitari e del radicalismo islamico. Tratta questi temi alternando piacevoli memorie familiari ad analisi storiche. Identifica tre date fondamentali: 1956: la crisi di Suez lancia Nasser come uomo forte del mondo arabo. Operando in chiave anti-colonialista spingerà verso il nazionalismo, riducendo la libertà di espressione e cercando di tenere testa al Fratelli Mussulmani integrandone il radicalismo. Un duro colpo alla società aperta dell'Egitto nelle sue memorie. 1967: la guerra dei sei giorni mette fine all'orgoglio arabo. Da quel momento il mondo arabo non ha più un leader e sprofonda in una rabbia senza speranza. Ne trarranno vantaggio, per breve tempo, i movimenti marxisti e, molto più stabilmente, il radicalismo islamico. 1979: nello stesso anno scoppia la rivoluzione islamica in Iran e la rivoluzione conservatrice nel Regno Unito prima, negli USA poi. Questi ultimi da una parte combattono la rivoluzione iraniana, dall'altra sovvenzionano i Mujaheddin Afghani in chiave anti russa. Il rapido naufragio dei movimenti marxisti, assieme all'insorgere del radicalismo islamico pongono fine a qualsiasi spinta laicista nel mondo arabo. Allo stesso tempo l'emergere della cultura conservatrice cancella parte dei valori egualitaristi delle socialdemocrazie e spinge verso culture iper-liberali e identitarie che credono poco nello stato e nelle organizzazioni sovranazionali. Un libro piacevole ed efficace nel descrivere le dinamiche che hanno portato il mondo arabo a diventare quello che in Occidente molti erroneamente credono sia sempre stato: conflittuale, radicale, retrogrado.
E' certo interessante rileggere gli avvenimenti mediorientali degli ultimi 50 anni dal punto di vista di una personalita' con la profondita' culturale ed intellettuale di A. Maalouf. Non tutte le sue analisi storiche sono condivisibili ma questo e' giustificabile dato il coinvolgimento personale dell'autore, peraltro da lui stesso dichiarato piu' volte con molta onesta' e chiarezza.
Recensioni
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