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Il cammino di M. Il figlio del secolo – caso letterario di assoluta originalità ma anche occasione di una inedita riaccensione dell’autocoscienza nazionale – prosegue qui in modo sorprendente, sollevando il velo dell’oblio su persone e fatti di capitale importanza e sperimentando un intreccio ancor più ardito tra narrazione e fonti dell’epoca.
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L’Uomo della Provvidenza è un libro importante, dolente, inflessibile nel suo raccontare l’affermarsi ed il consolidarsi della dittatura fascista dal 1924 al 1932. Grato a Scurati per la narrazione della notte più buia del nostro pase che vede affermarsi in quegli anni il regime mussoliniano, apparentemente inscalfibile. La storia di un’Italia sedotta dalla malia del suo duce, dietro cui si cela, anche maldestramente, un coacervo di interessi, di violenza, di sopraffazione, di malaffare, di corruzione. Ma è un’Italia che sente forte e frettolosa l’esigenza di affidarsi all’uomo solo al comando, ad un personaggio che ritiene illuminato e guida morale, all’uomo della provvidenza, malgrado la rozzezza intellettuale e personale di Mussolini, malgrado l’impresentabile manipolo di delinquenti che è al suo seguito e che diventa l’èlite italiana, le massime autorità a cui l’Italia affida il proprio destino. Scurati narratore impeccabile, per quanto profondo e documentato, racconta questa formidabile escalation che in realtà è una discesa all’inferno, pacchiana, sanguinaria e spregiudicata con una scrittura chiara, affidabile e rigorosa. Un libro assolutamente da leggere, è la nostra storia, che turba, travolge ed incalza il lettore.
Meno romanzesco del primo ma non per questo meno interessante. Nel 1925 il regime viene istituzionalizzato, non esisterà più il parlamento democraticamente eletto. Alle prossime elezioni ci sara' una sola lista : il partito fascista. La dittatura e' già cominciata. Tra il 1925 ed il 1932 il Duce diventerà la figura caricaturale di se stesso, che pensa in grande e lontano e che invece schiva, delega e si mantiene distante da tutte le scorribande, le ripicche ed i miserabili attacchi fraticidi tra i vari gerarchi del partito; sarà il periodo dei diversi tentativi di attentato che invece di impensierire il Duce, lo faranno rinvigorire. Edda, la figlia prediletta verrà maritata a Galeazzo, rampollo della famiglia Ciano Costanzo, anch’egli uno degli esponenti di spicco del partito. In questo periodo in Germania affiora la figura di un giovane arringatore di folle che ammira da lontano i successi del Duce. E’ il periodo storico dei patti lateranensi in cui l’uomo anticlericale per eccellenza per bocca del Sommo Pontefice Pio XI diviene : " l'uomo della provvidenza", per essere stato il primo a volere ed a siglare l’accordo Stato-Chiesa. Ma è anche il periodo della vergogna ! a seguito della definitiva conquista, a tutti i costi, della rimanente parte dei territori libici. Ad opera del Capo di Stato Maggiore e Governatore della Tripolitania, il Generale Badoglio, con la collaborazione ed il ruolo di primo piano del giovane Generale di brigata Rodolfo Graziani. Conquista avvenuta al prezzo dell’uso massiccio di bombe a gas, vietato dopo la Grande Guerra; e la realizzazione di campi di concentramento per ammassare le popolazioni conquistate in condizioni disumane. Il tutto si conclude con la cattura, la resa e l’impiccagione dell’ultimo dei ribelli, l’anziano e fiero capo dei senussiti, Al Mukhtar. E’ il periodo della morte dell’amato fratello Arnaldo e della decadenza dell’amante storica che il Duce farà cadere nell’oblio. E’ l’anno 1932, il decennale della marcia su Roma.
Ingredienti: 11 anni di potere del ribattezzato “uomo della provvidenza”, la trasformazione graduale da stato liberale a dittatura attraverso le “leggi fascistissime”, l’acquiescenza troppo servile dei reali, della chiesa, dei cittadini e degli stati esteri, il cambio di pelle del fascismo dal manganello e violenza squadrista agli slogan e repressione di stato. Consigliato: a chi sa che la moltitudine è una femmina che vuole essere sedotta e sottomessa, a chi vuol vedere sulle masse l’effetto del potere, della propaganda, della paura.
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