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Loro dicono, noi diciamo. Su premierato, giustizia e regioni
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Loro dicono, noi diciamo. Su premierato, giustizia e regioni - Francesco Pallante,Armando Spataro,Gustavo Zagrebelsky - ebook
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Descrizione


A chi gioverebbero e chi penalizzerebbero le riforme costituzionali proposte dall'attuale governo? Non lasciamoci confondere da parole come stabilità, efficienza, governabilità e similari: avvolgono spesso durissime realtà nella bambagia delle ovvietà. La Costituzione non è letteratura, è la cosa più politica che ci sia. Tre autorevolissimi giuristi spiegano perché le riforme proposte violano tre principi cardine della Costituzione: la partecipazione democratica, l'indipendenza della magistratura e l'uguaglianza tra i cittadini. Nonostante il fallimento dei tentativi di revisione costituzionale del 2006 e del 2016, l'ossessione per la modifica della Costituzione torna a occupare la scena politica italiana. Contro la democrazia partecipata si pone il premierato proposto da Fratelli d'Italia: una visione nella quale la democrazia si riduce alla scelta, tramite plebiscito, del capo cui sottomettersi una volta ogni cinque anni, senza che, tra una votazione e l'altra, possano operare contropoteri o i cittadini far sentire la propria voce. Sarebbe la negazione del costituzionalismo e della democrazia. Contro l'indipendenza e l'autonomia della magistratura si pone una riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri e la creazione di due Csm separati e di una Alta Corte per i procedimenti disciplinari, composti tramite sorteggio di tutti i membri. Misure che manifestano soltanto la volontà di controllo della magistratura da parte della politica, ottenuta per svuotamento e indebolimento del suo ruolo. Contro il principio di uguaglianza opera l'autonomia regionale differenziata voluta dalla Lega: un progetto volto ad aumentare poteri e risorse economiche a favore delle regioni più forti e più ricche, con il conseguente abbandono a sé stesso del resto del Paese. L'esatto contrario di ciò di cui l'Italia avrebbe bisogno perché segnerebbe la fine della solidarietà sociale e dell'unità della Repubblica. Se l'Italia soffre una crisi trentennale, la soluzione non è acuirne le cause, annichilendo il Parlamento, il potere giudiziario e l'idea della cittadinanza nazionale, ma difendere sopra ogni cosa l'equilibrio dei poteri e il valore di un'appartenenza comune nel pieno rispetto delle differenze alimentate dal pluralismo delle idee.
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Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
212 p.
Reflowable
9788858156742

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Claudio
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Per fortuna c'è ancora la Costituzione

Non è un volume facile, in quanto si tratta di materie tutte e tre ostiche; ma gli Autori sono persone di Alto Rispetto, rispetto -scusate il doppione- a tutti quelli che hanno presentato delle riforme costituzionali che peggiorerebbero il già traballante Paesi in cui viviamo.

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Conosci l'autore

Francesco Pallante

1972, Torino

Francesco Pallante è professore ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Torino. Collabora con «il manifesto ». Tra le sue ultime pubblicazioni: con Gustavo Zagrebelsky, Loro diranno, noi diciamo. Vademecum sulle riforme istituzionali (2016); Per scelta o per destino? La Costituzione tra individuo e comunità (2018), Elogio delle tasse (2021). Per Einaudi ha pubblicato Contro la democrazia diretta (2020), Spezzare l'Italia. Le regioni come minaccia all'unità del Paese (2024).

Armando Spataro

1948, Taranto

Armando Spataro è magistrato dal 1975 e ha sempre lavorato alla Procura della Repubblica di Milano, dove dal 2003 è Procuratore Aggiunto. Dal 1998 al 2002 è stato componente del Csm. Si è occupato di terrorismo interno, di criminalità organizzata e mafia, di terrorismo internazionale. È autore di saggi e di pubblicazione di carattere scientifico in materia di criminalità organizzata e terroristica, di tecniche investigative e procedura penale. Molto sportivo, in passato ha avuto esperienze agonistiche in nuoto e  pallanuoto  (serie B)  nella Rari Nantes Taranto; negli ultimi anni ha corso ben nove maratone, per due volte quella di New York, poi a Boston, Praga, Parigi, Roma... 

Gustavo Zagrebelsky

1943, San Germano Chisone

Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte costituzionale, è professore emerito dell’Università di Torino; insegna anche all'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. Èmembro dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia nazionale dei Lincei. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Principi e voti (Einaudi 2005); Imparare democrazia (Einaudi 2007); La legge e la sua giustizia (Il Mulino 2009); La leggenda del Grande Inquisitore (a cura di G. Caramore, Morcelliana 2009); Intorno alla legge. Il diritto come dimensione del vivere comune (Einaudi 2009); Il grande inquisitore. Il segreto del potere (Editoriale Scientifica 2009); Sulla lingua del tempo presente (Einaudi 2010); L’esercizio della democrazia (con...

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