Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1415 circa – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492) è stato uno degli artisti più interessanti del Rinascimento italiano. Pittore e matematico, le sue opere colpiscono per un attento e innovativo uso della prospettiva, frutto di precisi studi geometrici.
Dal 1439 si trasferì a Firenze, dove si formò artisticamente lavorando nella bottega di Domenico Veneziano. Ebbe così la fortuna di conoscere artisti come Masaccio e Paolo Uccello, cui si ispirò per lo studio della prospettiva, rimanendo al contempo sedotto dai colori e dalla luce delle opere di Beato Angelico. Tra gli anni quaranta e cinquanta lavorò a Ferrara, Bologna, Arezzo, Rimini, Roma e Perugia, ospite delle più importanti corti nobiliari, per le quali realizzò i suoi affascinanti affreschi. Tra il 1469 e il 1472 Piero fu ospite, a Urbino, del duca di Montefeltro, importante mecenate presso la cui corte trovavano ospitalità numerosi artisti e intellettuali.
Oltre che geniale artista, Piero della Francesca è stato anche un valente matematico e studioso di geometria: a lui dobbiamo infatti il manuale di calcolo intitolato Trattato d’abaco e il De prospectiva pingendi, dotta serie di lezioni dedicata ai pittori.