Alessia Giacone è dottore di ricerca in Filosofia, titolo che ha conseguito presso l’Università di Padova e l’Université Paris 1 – Panthéon-Sorbonne. Ha studiato a Palermo, Milano, Padova e Parigi. La sua ricerca è incentrata sul pensiero di Hegel e sulle sue possibili intersezioni con la filosofia antica, soprattutto di Platone e Aristotele. La possibilità necessaria. Aristotele nella Dottrina dell’essenza di Hegel è la rielaborazione della sua dissertazione di dottorato e la sua prima monografia. Il significato dell’essenza nel sistema hegeliano Nelle Lezioni sulla storia della filosofia, confrontandosi col problema della sostanza assoluta di Aristotele, Hegel scrive: La pura attività, secondo Aristotele, è prima della possibilità, non secondo il tempo, ma secondo l’essenza. Infatti, il tempo è un momento subordinato, lontano dall’universale; dacché la prima sostanza assoluta (das absolute erste Wesen) è, come dice Aristotele …, “ciò che muovendosi sempre con uguale attività rimane sempre uguale a se stesso”. L’unica sostanza che si dice vera a ragione, può essere allora quella che si muove in se stessa – ovvero quella il cui movimento è circolare. Prosegue infatti Hegel: «dalla determinazione dell’assoluta sostanza come attiva, che fa entrare nella realtà, consegue che essa esiste in maniera oggettiva nella natura visibile». È indubitabile che la concezione aristotelica di Dio come pensiero di pensiero (noesis noeseos) abbia avuto una potente influenza su Hegel. Com’è noto, del resto, è proprio una citazione letterale dal libro Lambda della Metafisica a suggellare l’Enciclopedia delle scienze filosofiche, compiendo lo Spirito assoluto e al contempo richiudendovi significativamente a circolo l’intero sistema. Tuttavia, non soltanto a livello dello Spirito il passo sopracitato è significativo, ma anche a quello, ben più povero di determinazioni, dell’Idea assoluta come compimento della Logica.