Scrittore tedesco. Nato da una stimata famiglia di commercianti e banchieri ebrei, fallì nei tentativi di dedicarsi a una carriera borghese. Le alterne vicende della dominazione francese nella città natale risvegliarono in lui precoci tendenze francofile e una profonda antipatia per la Prussia. Aveva già scritto, nel 1817, le sue prime liriche d'amore, quando iniziò gli studi di diritto, filosofia e letteratura a Bonn, dove seguì le lezioni di Schlegel. Nel 1821 passò all'Università di Berlino dove frequentò, tra gli altri, Hegel, Schleiermacher e Chamisso. Le sue prime liriche, pubblicate nel 1822, pur rivelando l'influsso di Byron, mostrano carattere di originalità nel rifarsi allo stile delle ballate popolari e nell'ironico rifiuto di ogni illusione. Nel 1825 si convertì alla religione evangelica; nello stesso anno si laureò in Giurisprudenza a Gottinga e, con i due primi volumi dei racconti lirici "Impressioni di viaggio", mise le basi della sua fama letteraria. L'opera tratta una vasta gamma di temi fantastici e morali.
La critica sempre più radicale alla società tedesca indusse Heine a trasferirsi, come giornalista, nella più libera Francia dove frequentò non solo i tedeschi che vivevano in Francia, ma anche molti intellettuali francesi come Balzac, Hugo, de Musset, Sand. Oltre a collaborare con diverse testate tedesche, Heine scriveva in francese resoconti della situazione tedesca. Gli scritti di questo periodo sono raccolti nei quattro volumi di "Salon" (1834-40).
Da una breve visita ad Amburgo nacquero i versi di "Germania, fiaba d'inverno" (1844), una delle più importanti opere della letteratura politica tedesca, nella quale è evidente l'influsso dell'amicizia parigina con Karl Marx. Gli "Scritti vari" del 1854, dissertazioni su giudaismo e cristianesimo, liberalismo e comunismo, costituiscono la somma e la conclusione della sua attività letteraria e politica.
Da: "Enciclopedia della Letteratura", Garzanti, 2003