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scheda di Tozzi, M., L'Indice 1993, n. 9
Le rocce hanno una "memoria" formidabile dei processi che le hanno originate e delle deformazioni che le hanno alterate. Nelle Alpi, per esempio, le rocce verdi che si incontrano con grande frequenza sono i resti di un vecchio fondale oceanico ormai consumato, deformato e innalzato a formare una catena montuosa. Andare alla scoperta di un oceano scomparso (grande più dell'attuale Mediterraneo) può essere eccitante come cercare di intravvedere camosci lontani o uccelli di palude, molto sta nell'avere a disposizione gli incitamenti giusti. Si può così scegliere una maniera insolita di passare una giornata lontani dalle città o di andare in giro per vacanza, magari portando anche la guida del Touring: basta scegliere un percorso ideale diverso - avendo lo stimolo necessario per farlo - e potremo trovarci a riconoscere le rocce come facciamo generalmente con gli animali o le piante. La Società geologica italiana ha intrapreso - anche con questo scopo - la pubblicazione di 15 volumi di guide geologiche regionali che si inseriscono nella tradizione delle famose guide francesi e nordamericane. È una questione di educazione e di preparazione culturale: queste guide non sono rivolte solo ai geologi di professione o ai naturalisti, ma anche agli amanti della montagna e ai turisti meno convenzionali, che non si lasciano scoraggiare da una obiettiva difficoltà del primo impatto con un linguaggio forzatamente tecnico, ma che sanno cercare un secondo livello di lettura - peraltro ampiamente sviluppato -, aiutato qui dai molti disegni (alla maniera dei vecchi geologi) e dalle fotografie. In particolare questi due volumi sono dedicati alla geologia delle Alpi occidentali, regione al centro degli interessi scientifici internazionali e dal grande valore filosofico per chi si interessa di scienze della Terra. È proprio qui che fu chiarita la struttura delle catene montuose, formate da lembi di crosta sovrapposti attraverso superfici di accavallamento che ne sconvolgono i rapporti originari (struttura a falde). L'impostazione scientifica è rigorosa, ma non a discapito della chiarezza esemplificativa degli itinerari che possono essere seguiti utilmente anche senza una lettura approfondita della cospicua parte introduttiva generale. Una buona risposta non canonica alla crescente domanda di conoscenza del territorio.
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