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Titolo: La guerra dei nostri nonni. 1915-1918: storie di uomini, donne, famiglie. Ediz. illustrataAutore: Cazzullo AldoEditore: MondadoriData: 2018 Mondadori (le scie.); 2018; 9788804688907 ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 24,5 x 16,5 cm; pp. 232; Prima edizione. Volume riccamente illustrato in b./n. Numerose fotografie fuori testo. ; Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ;Per il centenario di Caporetto sono usciti libri a decine. Sul Piave e sul Grappa neanche uno. La sconfitta ci ispira. Ci raccontiamo di aver perso anche le poche guerre che abbiamo vinto. Oppure ci rifugiamo nella retorica, come il mito della «Razza Piave», caro al secessionismo veneto; ma sul Piave accanto ai veneti morirono lombardi e lucani, napoletani e genovesi. Certo, la guerra del '15-18 è stata un'immane carneficina. Era meglio non farla. L'Italia avrebbe dovuto restarne fuori. Invece fu decisa con un colpo di Stato che esautorò il Parlamento, e fu condotta in modo sbagliato quando non criminale. Il tradimento delle classi dirigenti però non toglie nulla al sacrificio dei nostri nonni. Anzi, lo rende se possibile ancora più valoroso. Della Grande Guerra ci resta il Piave. Con il 1918, dopo Caporetto, il conflitto cambia segno. Si tratta di difendere la patria, di badare alla terra, di proteggere la famiglia, di evitare che pure alle altre donne italiane venga fatto quello che stavano subendo le friulane e le venete al di là del fiume. Fu allora che i nostri nonni, fanti contadini, salvarono il Paese, e con il Paese noi, loro discendenti. L'Italia nacque allora. Nelle trincee. Sul Grappa e sul Piave. Eravamo un popolo giovane. Non ci capivamo neppure tra di noi: ognuno parlava il suo dialetto. Potevamo essere spazzati via; dimostrammo di essere un popolo, una nazione. Questo sì lo possiamo festeggiare, lo dobbiamo celebrare, abbiamo il dovere di ricordare. Perciò
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Libro davvero interessante. Alcune parti le ho lette in classe ai miei alunni e loro sono stati molto coinvolti. Consigliatissimo.
Si tratta di una re-edizione, arricchita da fotografie dell'epoca. Lo consiglio a chi, come me, è convinto che non possiamo permetterci di perdere questo patrimonio di ricordi.
A me il libro è piaciuto molto dandomi spunti ed interpretazioni differenti a riguardo di fatti/persone del periodo storico preso in questione. Consigliato a tutti, si legge in un attimo.
Recensioni
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