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Un saggio, che sarebbe quasi un reportage, in cui l'autore gira il Brasile andando nelle zone più urbanizzate e in quelle rurali alla ricerca di una sola cosa: approfondire lo stretto rapporto tra il calcio e i brasiliani e come il calcio finisca per caratterizzarli in una maniera unica. Lo stile è scorrevole e la materia è trattata con leggerezza, specie in alcuni capitoli, ma ciò non fa venir meno la serietà dell'operazione, la quale offrirà al lettore conoscenze sfaccettate (dal famoso Maracanazo fino alle inchieste parlamentari sulla non vittoria dei mondiali del '98! - infatti il libro, in questa prima edizione, si ferma prima della vittoria del 2002- ) su quello che è lo sport nazionale del Brasile.
Un saggio sul calcio brasiliano che nonostante le 390 pagine si legge velocemente. Gradevole. Ha i pregi (la scorrevolezza) e i difetti (la poca riflessione) che caratterizza i libri scritti da giornalisti. Per il mio gusto avrei preferito una maggior analisi storico sociale sul Brasile del 900; a parte questo è bella l'idea di raccontare un paese attraverso il calcio. Da apprezzare le pagine sui calciatori brasiliani sperduti ai confini del mondo e sul calcio brasiliano per cui sono più sentiti i campionati locali che quello nazionale. E poi tutti i paesi dovrebbero avere la Grande Partitella che si gioca a Manaus.
Beh che dire... sicuramente non è facile dare un giudizio su un libro che si allontana dalla definizione di romanzo e che si avvicina più alla saggistica... in alcune situazioni si riesce ad essere completamente coinvolti, ad assaporare il vero profumo del Brasile (soprattutto nel primo capitolo), ma alla lunga in alcune divagazioni extra-calcistiche (vedi il carnevale, anche se senza ombra dubbio capitolo necessario) rischia di perdere appeal e feeling col lettore... comunque un buon libro, per chi è incantato dai calciatori più bravi al mondo e per chi vuol scoprire qualcosa di nuovo riguardo l'allegria e i costumi carioca...
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