L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2009
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Il saggio sociologico più venduto nella storia americana" ("New York Times"), considerato il precorritore delle analisi di Marcuse e Bauman, appare come uno sproloquio pasticciato, un pastrocchio prolisso e incoerente. La tripartizione di base fra "uomo diretto dalla tradizione", "individuo autodiretto" e "individuo eterodiretto" perde finalmente ogni significato a p. 74: "Il fatto che questo studio focalizzi l'attenzione sullo sviluppo dei modi di conformità permette […] di raggruppare tali sviluppi, che altrimenti andrebbero distinti, perché hanno una cosa in comune: 'la fonte di direzione per l'individuo [..] viene impressa nel corso dei primi anni di vita da parte dei più anziani e diretta verso fini generalizzati, ma nondimeno inevitabili'." Come dire: la storia presenta solo un banale quanto inesorabile transito dalla conformistica e adattiva identificazione col modello della comunità sociale globalmente omogenea, all'identificazione col modello familiare e poi con quello del "gruppo dei pari", il branco di riferimento e appartenenza. Ossia: "spirito gregario" (pp. 83 e 136) uno e trino, cioè "acquiescenza a [precostituiti] valori insoddisfacenti" (p. 38) secondo una triplice tipologia sociopatica. Lentamente Riesman si sposta verso la ricerca d'una soluzione nell'utopia come autonomia, senonché "le poche proposte che abbiamo avanzato sono irrisorie e possiamo concludere la nostra discussione soltanto dicendo che è necessaria una vasta e forte corrente di pensiero creativo e utopistico prima di poter vedere con maggior chiarezza il fine oscuramente posto con la parola 'autonomia'" (p. 399; cf. pure pp. 47 e 51). In effetti non si capisce perché mai un individuo "più attento ai suoi [?] sentimenti e aspirazioni" (p. 402) e a "una struttura caratteriale" più autentica [?] debba anch’essere migliore. La fedeltà a "sé stessi" [?] non fornisce alcuna garanzia di qualità. Difatti si potrebbe sempre obiettare che "la risposta è dentro di noi, e però è sbagliata" ("Quelo"/Corrado Guzzanti).
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore