Propr. A. Walbridge L., attore statunitense. Piccolo ma dal fisico prestante, faccia da bravo ragazzo, dopo aver svolto mille lavori, approda al cinema prima come carrellista e poi come attore. Esordisce nel 1941 con un ruolo di sfondo in Quarto potere di O. Welles. L'anno seguente ottiene grande popolarità come protagonista nevrotico e romantico del giallo Il fuorilegge (1942) di F. Tuttle al fianco della bionda e sensuale V. Lake, attrice con cui forma una coppia di successo che viene riproposta in molte altre pellicole, come le drammatiche La chiave di vetro (1942) di S. Heisler e La dalia azzurra (1946) di G. Marshall. Attore dalle modeste qualità interpretative, ma adatto nonostante l'aspetto dolce e mite ai ruoli da duro, lavora con vari registi di rilievo a parte una parentesi di crisi agli inizi degli anni '50. È un cinico commerciante d'armi nel melodrammatico Bagliori ad oriente (1953) di C. Vidor, misterioso e violento pistolero nel western Il cavaliere della valle solitaria (1953) di G. Stevens (forse la sua migliore interpretazione), padre sensibile di un figlio muto in L'orgoglioso ribelle (1958) di M. Curtiz. Muore a soli cinquantun anni, alcolizzato, per intossicazione da medicinali.