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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2015
Un romanzo spietato, violento, intensissimo, che mette a nudo le radici più oscure dell'animo umano attraversando il tempo come se fosse una terra inesplorata, per raccontarci quanto è sempre stato sottile il confine che separa l'eroismo dalla ferocia.
«Ci sono valide ragioni per definirlo il miglior romanzo americano di questo secolo fino ad oggi» – The Bookseller
«Meyer è un narratore a tutto tondo alla buona vecchia maniera, quella che mi fa restare con il fiato sospeso in attesa del prossimo capitolo» – Richard Ford
Dalle grandi praterie annerite da immense mandrie di bisonti, agli smisurati ranch di proprietà di un pugno di allevatori che regnavano come monarchi assoluti su schiere di vaqueros, al paesaggio arido e desolato punteggiato dalle torri dei campi petroliferi, la storia del Texas occidentale è la storia di un susseguirsi di massacri, la storia di una terra strappata di mano piú e piú volte nel corso delle generazioni. E inevitabilmente anche la storia dei McCullough, pionieri, allevatori e poi petrolieri, è una storia di massacri e rapine, a partire dal patriarca Eli, rapito dai Comanche in tenera età e tornato a vivere fra i bianchi alle soglie dell'età adulta, per diventare infine, sulla pelle dei messicani e grazie ai traffici illeciti fioriti nel caos della Guerra Civile, un ricchissimo patrón. Ma se Eli McCullough, pur sognando la wilderness perduta, non esita ad adattarsi ai tempi nuovi calpestando tutto ciò che ostacola la sua ascesa, suo figlio Peter sogna invece un futuro diverso, che non sia quello del petrolio che insozza la terra e spazza via i vecchi stili di vita, e non può che schierarsi con trepida passione dalla parte delle vittime. La storia, però, la fanno i vincitori, ed ecco allora Jeanne, la pronipote di Eli, magnate dell'industria petrolifera in un mondo ormai irriconoscibile, in cui di bisonti e indiani non c'è piú neanche l'ombra, e i messicani sono stati respinti al di là del Rio Grande. Toccherà a lei affrontare, nel modo piú letterale possibile, un tragico e inesorabile ritorno del rimosso.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo che narra le vicende di tre personaggi che appartengono a tre generazioni diverse della stessa famiglia. La narrazione spiega le vicissitudini storiche che si sono susseguite nel Texas dall'800 fino ai giorni nostri. Bellissime le descrizioni degli ambienti naturali e delle reti sociali economiche, e della loro evoluzione causata dalle necessità dei colonizzatori e dalla scoperta dei pozzi di petrolio.
Finalmente un romanzo che si svincola dai limiti della narrativa di oggi, imprigionata ormai in un vortice di drammetti borghesi per anime belle ed esperimenti postmoderni di dubbio gusto. "Il figlio" è infatti un capolavoro netto, autentico, dalla scrittura vasta e feroce come la terra in cui le sue vicende sono ambientate. La storia dei McCullough, una delle tante famiglie maledette della Frontiera, inizia nel 1848 e termina nel 2012: un arco temporale vastissimo, in cui l'autore si muove di continuo avanti e indietro per gettare nuove luci sugli eventi. Su tutti giganteggia la figura di Eli, il capostipite della dinastia, cresciuto tra i Comanche e ultimo rappresentante di un mondo destinato a scomparire. Più che a Meridiano di sangue di McCarthy lo paragonerei alle spettacolari epopee di Mo Yan, altro fuoriclasse della letteratura contemporanea; che in futuro (magari già con il prossimo romanzo) Philipp Meyer riesca ad arrivare al loro livello? Chissà. Nel frattempo "Il figlio" è già uno dei migliori romanzi usciti in questo secolo. Assolutamente da leggere.
Davvero un ottimo western con una storia famigliare in primo piano sullo sfondo della distruzione del popolo dei nativi americani. Scoperta!
Recensioni
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