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Storia interessante ma appena sufficiente come immagini e ambientazioni
Un film che parla dell'Olocausto ambientato quindi nei Lager nazisti, sono palpabili le emozioni di questi uomini schiavi, il terrore la disperazione ma anche la solidarieta' tra coloro che si volevano sentire ancora esseri umani e non solo numeri. Ci sono immaggini inquietanti perche' episodi realmente accaduti soprattutto le immagini finali che sono addirittura raccapriccianti. Un bellissimo film commuove dall'inizio alla fine ma ti fa nutrire anche un forte senso di rabbia e di impotenza davanti alle tradegie che si consumavano in quel luogo.
Un film bellissimo sia l'ambientazione tristemente famosa che le interpretazioni degli attori fanno venire la pelle d'oca. E' ambientato in Sachsenhausen un Lager di sterminio dove un guppo scelto di prigionieri con ideali politici e principi morali diversi sono costretti a vivere e lavorare insieme per contribuire allo sforzo bellico tedesco. In questo caso si tratta di di produrre denaro faslo per mettere in ginocchio le economie degli Alleati affinche' Hitler vincesse quella sua inutile sanguniaria e catastrofica guerra gia' persa. Erano schiavi in Lager erano gia' condannati a morte e quindi per quale ideale combattere? Tentare di sabotare i desideri di Hitler e morire subito o vivere la giornata da schiavo con celata furbizia per sopravvivere e raccontare? Un giorno in piu' e' sempre un giorno in piu', una vita in piu' e' sempre una vita in piu'. Tanto e' tangibile la tracotanza e cattiveria del soldato SS che piange mentre ascolta il bellissimo canto di una voce ebrea e nel contempo uccide un prigioniero come se fosse soltanto un insetto nocivo, tanto e' tagibile il dolore del Lager cosi' come lo sono tutte le voci umane passate in quel luogo di morte.
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