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Un ragazzo che sogna di diventare un musicista. Una chitarra rubata da una tomba. Il confine sottile tra il mondo dei vivi e quello dei morti
Lo so che non dovrei amare la musica, ma non è colpa mia. La musica è nella mie vene
Il giovane Miguel ha un sogno: diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz e non capisce perché in famiglia sia severamente bandita qualsiasi forma di musica, da generazioni. Desideroso di dimostrare il proprio talento, a seguito di una misteriosa serie di eventi Miguel finisce per ritrovarsi nella sorprendente e variopinta Terra dell'Aldilà. Lungo il cammino, si imbatte nel simpatico e truffaldino Hector; insieme intraprenderanno uno straordinario viaggio alla scoperta della storia, mai raccontata, della famiglia di Miguel.
Premi
Oscar [Academy Awards] 2018: Miglior film d'animazione - Miglior canzone (Remember Me, musica e testi di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Altro capolavoro targato Disney Pixar che ha il suo punto di forza nei colori, nelle luci, nella musica ma, soprattutto, è un film che parla dell'importanza delle tradizioni, della famiglia e della memoria dei propri cari. Un film che piace ai piccoli e fa riflettere i grandi. Da non perdere
un ritorno ai livelli cui la pixar ci aveva abituati, forse non originalissimo ma molto bello e commovente
Capolavoro dell'animazione Disney Pixar, veramente ben fatto e studiato dalla grafica alle citazioni, contiene tutti i colori del Sud America e il sapore delle sue tradizioni. commuovente ed emozionante
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Coco", la ballata di Santa Muerte
Disney Pixar firma un capolavoro natalizio ambientato in Messico, in cui un ragazzino sogna di diventare un musicista e trova i suoi alleati in una banda di morti più vivi che mai
Coco è una coloratissima (e musicale) lettera d’amore al Messico e alla sua cultura, ma anche un perfetto racconto di formazione e un tenero ritratto della famiglia, che impara ad abbracciare il punto di vista delle nuove generazioni. Insomma, la Disney Pixar continua a superare se stessa, e questa volta lo fa con uno dei suoi sforzi visivi più stupefacenti.
Miguel Rivera è un ragazzino che abita in un piccolo paese messicano e ha un sogno: quello di cantare e suonare la chitarra, proprio come il suo mito, la leggenda locale Ernesto de la Cruz. La sua, però, è una famiglia di umili calzolai, che ha bandito la musica da generazioni, da quando il trisnonno di Miguel ha abbandonato moglie e figlia per inseguire la carriera artistica. Ma nel Día de Muertos, lo spettacolare Halloween messicano, tutto può succedere, anche che un bambino vivo si ritrovi incastrato nell’oltretomba, a fare i conti con i propri cari, estinti per modo di dire. Il cartoon conquista definitivamente quando ci apre le porte dell’aldilà, con una festa di colori e di note che riporterebbe in vita chiunque. La sequenza migliore è probabilmente quella in cui i defunti devono passare un’improbabile dogana per mettere piede sulla Terra.
Coco ci regala la ricostruzione più bella del regno dei morti dai tempi di Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere (in mezzo c’è stato Il libro della vita, prodotto da Guillermo Del Toro, ma è decisamente meno bello), ma senza il tono gotico di Tim Burton. Resta il tocco slapstick e buffo degli scheletri, fonte inesauribile di humour, che però si mescola con scene da Awww! garantito, che poi è quello che Disney-Pixar sa fare meglio: divertire ed emozionare con effetti visivi da togliere il fiato.
La pellicola trabocca letteralmente di musica, grazie alla colonna sonora di Michael Giacchino e alle canzoni: su tutte la dolce e malinconica Remember Me, scritta dai vincitori dell’Oscar per Frozen, che nella versione italiana, Ricordami, è interpretata da Michele Bravi. Al doppiaggio, a sorpresa, troviamo la “Lady di Ferro” di X-Factor, Mara Maionchi, insieme a Valentina Lodovini e a Matilda De Angelis.
Cosa si può chiedere di più a un film per le feste? Coco riflette sul significato della memoria e sul perché la vera arte abbia a che fare con l’amore e non con la fama. Lo fa con una tale devastante delicatezza, che, anche se siete dei duri (o li fate), vi ritroverete con gli occhi lucidi. Perché è una meraviglia per gli occhi. E anche per il cuore.
Recensione di Bendetta Bragadini
La Pixar s'immerge in un'atra cultura per ribadire il suo nucleo tematico di sempre: per questo Coco è un film diverso eppure di famiglia
Trama
Miguel è un ragazzino con un grande sogno, quello di diventare un musicista. Peccato che nella sua famiglia la musica sia bandita da generazioni, da quando la trisavola Imelda fu abbandonata dal marito chitarrista e lasciata sola a crescere la piccola Coco, adesso anziana e inferma bisnonna di Miguel. Il giorno dei morti, però, stanco di sottostare a quel divieto, il dodicenne ruba una chitarra da una tomba e si ritrova a passare magicamente il ponte tra il mondo dei vivi e quello delle anime.
Diverso eppure di famiglia, è questo l'effetto che fa Coco alla prima visione. La Pixar si inoltra in un territorio finora inesplorato, immergendovisi in profondità, eppure ovunque, nel film, risuona un'aria di famiglia, con echi di Up e Inside Out, o forse un unico gene responsabile, che è dentro tutti i figli della lampadina salterina, ed è quello della rimembranza.
Qui il concetto è declinato nell'accezione di rievocazione e preso in maniera letterale.
Mentre, durante la festa dei morti, il paese di Santa Cecilia (e il Messico tutto) allestisce altari nelle case e illumina i cimiteri per accogliere la visita dei famigliari defunti, Miguel si trova a compiere un percorso che trasforma quella tradizione lontana in qualcosa di reale, di personale e di urgente, una questione di vita e di morte (appunto), e impone l'importanza del ricordo tra le priorità della vita, anche di un giovanissimo come lui.
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