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Meraviglioso! Mi ha tenuta incollata fino all’ultimo, un intreccio di storie che tengono il lettore incollato e lo fanno affezionare ai protagonisti.
Un bel romanzo che fa la spola tra il presente e un lontano 1944. Vi troverete a che fare con una miriade di personaggi ma a fine libro, come tanti piccoli pezzi di un puzzle, le loro vite vi saranno chiare e ognuno di loro troverà il suo posto. Più interessante la parte sulla guerra, come è ovvio che sia, e un po' più lineare e "scontato" il presente ma nel complesso un'ambientazione temporale non può assolutamente fare a meno dell'altra. Unica pecca forse l'eccessiva lentezza narrativa della seconda metà del romanzo: sembrava di perdere tempo girando intorno alle questioni non importanti discostandosi dal fulcro della questione e allungando inutilmente la trama, quando avrei solo voluto sapere cosa stava realmente accadendo a tutti i personaggi lasciati in sospeso.
Libro che non mi coinvolto più di tanto. Una storia poco avvincente e che si trascina per molte pagine quasi a voler riempire il volume ad ogni costo, anche con cose inutili. Sembra una scopiazzatura di libri già letti, di impronta anglosassone anche se l'ambientazione è nostrana. Richiami alle ragioni del cuore e filosofia spicciola che non appassionano affatto. Non ne consiglio affatto la lettura.
Recensioni
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“Cosa staranno facendo ora Gemma, Alberto, Luce, Adelina e Philip?”. Silvia Zucca ha avuto la capacità di farmi diventare amica dei personaggi di questo romanzo in appena tre giorni. Me li sono immaginati in ogni minimo dettaglio, grazie alle descrizioni minuziose e mai banali dell’autrice: li ho creati nella mia fantasia anche con i loro sentimenti, gli sbalzi d’umore che non riuscivo a spiegarmi e che l’autrice svela sapientemente alla fine. E poi, come se questo libro non mi fosse capitato tra le mani per caso, le coincidenze con la mia vita (tra nonni, riferimenti a Shakespeare e ai gelsi) me ne hanno fatto innamorare fin dal primo capitolo. Così in tre giorni ho sparpagliato per la mia mente tutte le tessere del puzzle che Silvia Zucca ha abilmente preparato per i suoi personaggi e mi sono messa a riordinarle, stupendomi e rimanendoci male o rallegrandomi con loro.
Miranda, Mira per gli amici (i pochi che ha, grazie al carattere schivo e anche un po’ acidello) riceve una telefonata dalla propria sorellastra (più piccola e pure incinta) dopo dodici anni di silenzio: loro padre è sparito e lei è la sola che possa ritrovarlo. La (forse) cinica Mira accetta la proposta della sorella con la promessa di dividere a metà l’eredità della nonna ormai morta: inizia così a cercare nelle scatole lasciate in soffitta dal padre, che per lei è ormai uno sconosciuto, dando vita aduna serie di flash back che fanno danzare il lettore tra gli anni ’80, la fine della Seconda Guerra Mondiale e i giorni nostri. Non solo il tempo non ha dei confini fissi, ma anche la geografia cambia e, dalla grigia e piovosa Milano, ci spostiamo a Sant’Egidio dei Gelsi, un paesino nelle colline piemontesi. Dalla descrizione che la Zucca ne fa vi assicuro che sentirete profumo di vino e uva matura, immaginerete terrazze di filari ininterrotti che degradano su prati verdi e lussureggianti. Vi piacerà così tanto Sant’Egidio dei Gelsi che sarà un tuffo al cuore scoprire che non esiste, se non nella fantasia della scrittrice e vostra! Mira, che come la Miranda del “The Tempest” di Shakespeare ha un rapporto burrascoso (per restare in tema) col padre, lo ritroverà e insieme, seppur controvoglia, dipaneranno la matassa di segreti e bugie (a fin di bene) che li ha tenuti prigionieri nel loro rancore per ben dodici anni.
Una tempesta di sentimenti e contraddizioni che si snoda in un contesto storico doloroso ma che non può essere dimenticato, come quello della lotta partigiana. “La tempesta”, metafora che collega le varie parti del romanzo, è anche la distruzione della guerra che rischia di annientare i sentimenti: in questo sconvolgimento di ieri e di oggi, alla fine tutte le tessere del puzzle trovano la loro posizione.
“Il cielo dopo di noi”: cosa rimane nel nostro cuore dopo che la tempesta è passata? Se volete saperlo, vi consiglio di leggerlo!
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