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Equivoci e condotte paradossali esasperano la situazione all'inverosimile
Antonio Guardalavecchia e Peppino Colabona sono vecchi amici e lavorano a Napoli nello stesso ufficio in un'azienda di trasporti. I due, per la loro anzianità di servizio, potrebbero aspirare alla promozione, ma il Capo Ufficio Santoro, dispotico e brutalmente aggressivo, sbarra loro la strada. Le rispettive mogli, che ambiscono a migliorare la loro condizione, sono poco orgogliose dei loro mariti. Quando, improvvisamente, il cavalier Santoro muore, i due si scatenano per ottenerne la successione. Anzitutto sono costretti a far scomparire le loro note negative e lo fanno scassinando nottetempo la cassaforte. Poi devono vincere la lotta tra loro per conquistare le simpatie dell'ispettore. Guardalavecchia predispone le cose in modo di trovarsi in treno col suo superiore e, senza che lui sospetti nulla, rendersi utile. Senonché sullo stesso treno viaggia un'altro Rossi, anche lui Ispettore, ma scolastico, che si reca a Napoli per ragioni di ufficio. Questo equivoco complicherà le cose...
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Totò e Peppino (Guardalavecchia e Colabona) sono amici e impiegati in una ditta di trasporti, la ''Pasquetti, trasporti perfetti'', e subiscono i rimproveri quotidiani del severo capoufficio Santoro (Luigi Pavese). Ma quando Santoro muore, i due diventano feroci concorrenti per ambire al posto di nuovo capoufficio, però devono stupire in positivo l'ispettore Rossi (Aroldo Tieri), ma Totò lo scambierà con un altro, un ispettore scolastico. Tra mille battaglie i due rischieranno di essere ''sbattuti in Sardegna'' come si diceva all'epoca nelle aziende come sorta di minaccia.
I ragionieri Antonio Guardalavecchia e Giuseppe Colabona sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro minaccia di trasferirli in Sardegna, ma il giorno dopo muore inaspettatamente.
I ragionieri Antonio Guardalavecchia e Giuseppe Colabona sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro minaccia di trasferirli in Sardegna, ma il giorno dopo muore inaspettatamente.
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