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Anno edizione: 2009
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Per causa di forza maggiore si può essere costretti persino a barattare la propria identità. Il difficile è riuscirci, ma Amélie Nothomb ha un escamotage per ogni suo personaggio, un personaggio che non passa mai sotto traccia, anzi, incuriosisce e tiene incollato saldamente il lettore. Consigliato assolutamente.
Cosa fareste se uno sconosciuto dovesse suonare alla vostra porta col pretesto di una telefonata, salvo poi accasciarsi senza vita dopo aver composto il numero? Chiamereste un'ambulanza, un taxi per portarlo in ospedale o vi sostituireste a lui? Il protagonista di questo romanzo non ha molte esitazioni nello scegliere lo scambio di identità, anche perché all'apparenza ha solo da guadagnarci: una moglie giovane e bella, una villa lussuosa, una Jaguar e una riserva di champagne pressoché infinita. Ma la verità prima o poi viene a galla, e allora...
Ho scoperto da poco la Nothomb e non riesco più a smettere di leggere i suoi libri! Questo in particolare mi ha lasciata piacevolmente sorpresa per la sua pungente ironia, è un libro estremamente scorrevole, che vola in un soffio. Assolutamente consigliato a chi apprezza lo stile della Nothomb!
Recensioni
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A chi potrebbe interessare una serie di consigli pratici per disfarsi del cadavere di un uomo morto accidentalmente nel proprio salotto? Certamente a nessuno, men che meno a Baptiste, un uomo normale, un anonimo impiegato, che guarda sgomento il suo commensale, conosciuto per caso durante una cena, mentre gli consiglia caldamente, in caso appunto di decesso inaspettato, di evitare assolutamente la polizia o l'ambulanza, e di chiamare subito un taxi, se non vuole essere sospettato di omicidio.
Una conversazione che sfiora l'assurdo. Lo sfiora, appunto, visto che a poche ore di distanza uno sconosciuto suona alla porta di Baptiste Bordave, chiedendo di poter fare una telefonata e subito dopo cade ai suoi piedi stroncato da un infarto. Che fare? Chiamare un'ambulanza, oppure la polizia, o non sarebbe meglio, forse, chiamare un taxi?…
Davvero una strana coincidenza. Poche ore prima qualcuno gli suggerisce tutto quello che bisognerebbe fare in una circostanza simile, e poi tutto succede realmente. Forse quell'uomo sapeva cosa gli sarebbe successo da lì a poco, forse è stato lui ad architettare la finta panne, la telefonata, il malore. Mentre mille dubbi si insinuano nella sua mente, Baptiste si immerge nel suo nuovo ruolo di investigatore e scopre che l'uomo supino sul pavimento di casa sua è un cittadino svedese, Olaf Sildur, di trentanove anni. Ha indosso i documenti e mille euro in contanti, vive a Versailles e guida una Porsche. Un uomo ricco, alto, moro e corpulento che, a pensarci bene, gli somiglia un po'; una persona che, se venisse trovata nel suo salotto tra sei mesi, potrebbe facilmente essere scambiata per lui.
Allora perché non rischiare? Perché non cogliere l'occasione per cambiare vita, lasciare il monotono lavoro d'ufficio e andare via con una nuova identità, con i soldi e la macchina di questo sconosciuto, magari entrare nella villa di Versailles dove vive con una meravigliosa giovane donna, e condurre la vita di ozio e piaceri che ha sempre desiderato? Forse perché sarebbe assurdo, surreale. Forse perché nella vita della gente comune queste cose non succedono. Ma se il corpulento svedese fosse un agente segreto, e se il suo capo lo avesse indirizzato nella sua casa solo per reclutare una nuova spia in grado di prendere il suo posto? Allora molte coincidenze si spiegherebbero, allora la vicenda non sarebbe poi così assurda.
è questa linea sottile che separa l'impossibile dal probabile, è questo gioco di specchi deformanti la caratteristica di ogni romanzo di Amélie Nothomb. Che si tratti dei libri ispirati alla sua vicenda autobiografica, o come in questo caso, di racconti di fantasia, in ogni caso l'elemento onirico pervade ogni opera di questa brillante autrice belga. La sua scrittura è fresca, dissacrante, i dialoghi snelli, il fraseggio rapido, quasi cinematografico, una scrittura godibilissima che però non tralascia una serie di considerazioni colte sul mondo dell'arte, sul cibo e sull'esistenza borghese. La trama anche in questo caso ricalca una casualità che sfiora l'assurdo senza mai interrompere il patto di verosimiglianza con il lettore, che continua a pensare, fino alla fine, "forse, sì, potrebbe succedere".
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