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Non so se conoscete Anna Katharine Green: è stata tra le primissime scrittrici di romanzi polizieschi in America, definita la "madre del genere poliziesco". Il caso Leavenworth, del 1878, riscosse molto successo, ma fece molto scalpore che il suo autore fosse una donna, visto che il genere poliziesco era considerato prettamente maschile - a tal proposito, nello stesso anno della pubblicazione, si riunì l'assemblea legislativa della Pennsylvania proprio per discutere se fosse stata davvero una donna a scriverlo. Protagonista della storia è un giovane avvocato, Raymond: lo studio legale in cui lavora rappresenta un ricco uomo d'affari, Horatio Leavenworth, che viene trovato morto nella sua biblioteca. Raymond si trova così ad assistere le due nipoti dell'uomo, Eleanor e Mary, durante l'inchiesta che ne consegue. A guidare le indagini è il detective Ebenezer Gryce (la Green è la prima a introdurre un personaggio seriale come Gryce, la prima a firmarsi senza uno pseudonimo e a dedicarsi totalmente al genere poliziesco). In questo suo romanzo d'esordio, l'autrice si concentra prevalentemente sulla parte investigativa della storia, mettendo in secondo piano le linee più avventurose e misteriose; riesce a intrecciare benissimo colpi di scena e suspense, alternando sensazioni di colpevolezza e innocenza che ci fanno dubitare ora di Eleanore, ora di Mary. E facendo capire quanto la bellezza possa essere, per una donna, una pesantissima spada di Damocle. Libro consigliatissimo agli amanti dei gialli, che nell'edizione Elliot ha anche un'introduzione di Van Dine.
Questo libro del 1878 è una pietra miliare nella storia del giallo ed è un must per gli amanti del genere. E' conosciuto anche col titolo "Il mistero delle due cugine". Nella prefazione al volume scritta da S.S Van Dine nel 1934 si legge tra l'altro: "Non leggere Il caso Leavenworth equivale a perdere un documento di vitale importanza storica nel suo campo, nonché a privarsi di un'avvincente e affascinante esperienza letteraria." Libro consigliatissimo.
Devo premettere che non sono una lettrice abituale di gialli e pertanto non ho molti termini di paragone. Mi sono ritrovata questo libro tra le mani un po' per caso, alla ricerca di notizie su quello che viene definito "l'enigma della camera chiusa", ovvero una tipologia di giallo nel quale il delitto viene compiuto all'interno di una stanza chiusa ermeticamente: in quest'ambito il Caso Leavenworth (1878) è considerato uno dei primi esempi del genere scritto da una donna. Ho così scoperto che A.K.Green è considerata una pioniera del genere giallo, prima scrittrice di polizieschi, apprezzata, solo per citarne alcuni, da molti suoi colleghi: A.C.Doyle, il mio amato W.Collins, A.Chrisitie, Van Dine (che firma, tra l'altro l'introduzione a questa edizione) . Il Caso Leavenworth (pubblicato in Italia anche con il titolo "il mistero delle due cugine") narra del delitto di un ricco magnate, Horatio Leavenworth, trovato morto nella sua biblioteca chiusa dall'interno. L'avvocato Raymond, incaricato di assistere le due nipoti, Eleanore e Mary , indaga sul caso insieme all'ispettore Gryce ed i sospetti si concentrano inevitabilmente sugli abitanti della casa, in considerazione della particolare tipologia di delitto. Il romanzo regala piacevoli ore di lettura, ha un buon ritmo, personaggi ben caratterizzati e, cosa abbastanza importante a mio avviso in un giallo, non è affatto scontato: si arriva alla fine con molti sospettati ma senza indovinare l'assassino! Pur non avendomi appassionato come i romanzi di Collins, è stata comunque una piacevole lettura ed è inoltre un interessante documento della storia del giallo. A.K: Green è inoltre una pioniera..ed io ho un debole per le donne che si avventurano per strade non battute, contribuendo nel loro campo a scrivere la storia ;)
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