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Anno edizione: 2018
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Ci sono solo due testi che nel teatro francese novecentesco si avvicinano alla potenza di uno Shakespeare: "I cenci" di Artaud e questo di Camus. Ionesco e Beckett saranno pure più evoluti, questo nessuno lo nega, ma le loro opere diffondono un torpore intellettuale simile alla sonnolenza: non sta bene sonnecchiare mentre si legge il teatro, decisamente. Qui Camus si serve dell'ombra leggendaria dell'imperatore per chiosare sulla sua pazzia e sul rapporto col mondo: alcune scene, come quelle della luna e dello specchio, meriterebbero di essere recitate al Pantheon, di notte, con uno stormo di colombacci come unica platea - un assurdo che turba l'assurdo. "Sono un uomo semplice, io. Dev'essere per questo che sono un incompreso".
Il Caligola di Camus è un uomo perso nel suo dolore e per questo posseduto da una logica perversa e affatto irrazionale (la cosa probabilmente più spaventosa del libro). Non avendo fedi a cui appoggiarsi, la vita per lui non ha più senso. Per lui il vero uomo libero è il condannato a morte, perché la fine è l'unico argine all'inutilità del tutto. Una follia dunque solo apparente, per cui ancor più inquietante. Chi ha amato come me Lo straniero non può perdersi questa gemma preziosa. Libro consigliatissimo.
"Assurdo" è la parola chiave per interpretare Caligola , che completa la trilogia con Lo Straniero e il Mito di Sisifo .Molti intellettuali , alla sua prima rappresentazione vi avevano visto dietro la crudeltà di questo folle imperatore la maschera di Hitler . Ma chi era veramente Caligola ? Un tiranno che esercitava il potere senza un briciolo di umanità e di amore. Eppure l'amore è indispensabile al potere . Lo scopre solo quando muore Drusilla , sorella e amante . Caligola si fa tiranno. per vincere la noia si rende conto che i vivi non bastano , ci vogliono i morti , tanti morti . Si abbandona senza freni all'ossessione dell'impossibile , sceglie a caso la morte altrui , come a caso sceglie le mogli altrui . Tutto scorre verso l'autodistruzione del giovane tiranno .
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