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Anno edizione: 2014
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Carino e positivo... una visione molto bella della vita ma sinceramente nulla di utile a mio parere
Espinosa è riuscito, in poche pagine, a darci una sferzata di energia e a trasmetterci la sua grande forza interiore che gli ha permesso di attraversare tanta sofferenza senza lasciarsi abbattere. Con enorme ironia e profonda sensibilità è riuscito addirittura s scongiurare uno degli effetti collaterali paradossali dell'amputazione di un arto, la cosiddetta sindrome dell'arto fantasma. Non vi dico altro per non privarvi della gioia di leggere questo gioiello che è un inno alla vita che va ben oltre quello che abbiamo potuto vedere nella fiction omonima. Assolutamente da non perdere!
Non aspettatevi la storia della serie tv,questo libro è diverso. Il titolo è stato cambiato in italiano per la serie tv che è stata creata qui in Italia ma il titolo originale in spagnolo è "el mundo amarillo" che rispecchia il contenuto del libro,poiché appunto lo scrittore ci parla del suo mondo giallo (che poi spiegherà cos'è per lui) e non accenna neanche una volta ai braccialetti rossi sebbene comunque riporti momenti che ha vissuto con gli amici d'ospedale. Albert ha subito un' esperienza che noi tutti sicuramente classifichiamo come "brutta,dolorosa,infelice" lui invece con questo libro vuole riportare a tutt'altro che al dolore. Riassumendo il tutto vuole condividere con il lettore cosa ha ricavato dal cancro,dando dei consigli da cosa il cancro e le persone con cui ha avuto a che fare in quei 10 anni in ospedale gli hanno insegnato. Penso sia difficile trovare persone come lui,per il fatto che abbia reagito talmente bene a tutto ciò e che abbia preso solo il lato positivo della faccenda. Mi ha trasmesso un senso di positività e tranquillità assoluta sebbene sembri che a volte minimizzi troppo la malattia che a mio parere comunque comporta sempre dolore e infelicità. Alla fine si è anche un po' perso secondo me con quelle liste su come trovare l'amico "giallo" dicendo che ognuno nella vita trova 23 amici gialli ecc...quest'ultima parte mi ha lasciato un po' perplessa. È un libro breve che si legge in brevissimo tempo,io l'ho letto in un solo giorno. Per finire direi che mi ha convinto ma non del tutto come speravo💕.
Recensioni
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Finalista Premio Bancarella 2014
Ad Albert Espinosa i manuali di auto aiuto, quei libriccini didascalici che aiutano ad affrontare i problemi della vita, non sono mai serviti. E neanche mai piaciuti. Forse perché questo ragazzo ha avuto una lezione più alta e complessa di quella che si può trovare in qualunque manuale, ha avuto l’occasione di convivere e conoscere un maestro insuperabile nel dare lezioni di vita: il cancro. Nato a Barcellona nel 1973, laureato in Ingegneria e Chimica, scrittore, regista e autore del teatro e della televisione spagnola, Albert si è ammalato di cancro a quattordici anni ed è rimasto in cura, spesso subendo dei lunghi ricoveri in ospedale, fino all’età di 24 anni. Dopo dieci anni di malattia, infatti, il suo osteosarcoma oggi è definitivamente guarito, lasciandogli uno spettro ricchissimo di insegnamenti, una forza d’animo e una vitalità che solo i bambini o i folli, quelli che lui chiama “persone speciali”, possono avere. In cambio di tanta saggezza, il tumore gli ha preso una gamba, quella sinistra, al posto della quale adesso ha una protesi, un polmone colpito da una recidiva e un pezzo di fegato asportato per sbaglio da un medico eccessivamente scrupoloso.
Alla fine di questa avventura, che ha condizionato tutta la sua adolescenza, l’autore ha deciso di pubblicare un libro che supera completamente l’impostazione classica del genere memoir e anche del self help. In queste pagine non troverete infatti una serie di consigli utili per affrontare la malattia, ma troverete un metodo, descritto con precisione quasi scientifica, con cui poter applicare alla vita di tutti i giorni quello che Albert ha imparato grazie al cancro. Il sottotitolo del libro potrebbe essere “Come sopravvivere alla vita grazie al cancro”, nel senso che l’intento dell’autore è quello di indicare una via percorribile per affrontarne i dolori, le perdite, le sconfitte, i dubbi e i timori della vita di tutti i giorni, anche se non siamo mai stati ammalati.
L’obiettivo finale, spiega Albert Espinosa, è quello di “colorare di giallo” il nostro mondo, un’esperienza unica che consiste essenzialmente nella ricerca di quelle persone speciali capaci di stimolare il meglio di noi, gli amici in grado di lasciare un segno indelebile nella nostra esistenza anche se non li frequentiamo assiduamente. Le “persone gialle” sono l’anello evolutivo mancante tra l’amicizia e l’amore, e sono tutti i protagonisti di questo illuminante racconto. Per colorare il nostro mondo di giallo, infatti, Albert indica una lista di scoperte, per l’esattezza 23, attraverso cui il senso della vita gli si è lentamente rivelato. Ognuna di queste scoperte viene descritta attraverso episodi, anche apparentemente banali, legati alla sua malattia: il momento in cui a sedici anni entra in sala operatoria, o quello in cui la flebo della chemioterapia gli entra in vena, la descrizione di una notte in corsia a giocare con gli altri ragazzi o l’odore di un’arancia, di cui il suo vecchio compagno di stanza va ghiotto. Ventitré episodi esemplari che gli hanno rivelato delle verità indispensabili per affrontare la vita. Uno: le perdite sono positive. Due: il dolore non esiste. Tre: prima di reagire a una brutta notizia aspetta trenta minuti. Quattro: fai cinque buone domande ogni giorno. E così via, fino alla fine, fino all’epilogo che tutti noi possiamo immaginare.
Con parole semplici, molti esempi e una saggezza remota che può arrivare solo dalla conoscenza, Albert Espinosa illumina la malattia oncologica, dandole un lato umano e positivo. Non solo spiega come fare tesoro della tremenda esperienza della morte delle persone care, ma insegna a canalizzare la rabbia e le frustrazioni per coglierne i lati positivi. Un messaggio di vitalità e ottimismo straordinario, capace di instillare fiducia in tutti quelli che stanno affrontando la malattia, ma anche in coloro che vogliono aggiungere un colore in più alle loro vite.
La fiction tratta da questo libro, intitolata Braccialetti rossi, dopo aver raggiunto un enorme successo in Spagna viene riadattata dalla RAI e Palomar per la televisione italiana, mentre per gli Stati Uniti i diritti sono stati acquistati da Steven Spielberg.
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