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Lo spirito del maligno dopo aver insegnato a Robert Johnson l'arte della chitarra si ripresenta a trent'anni e passa di distanza più in forma che mai. È sempre lo stesso, anzi, si è reincarnato sotto mentite spoglie. Ora è proprio al passo coi tempi.Si perché questo disco è l'aggiornamento perfetto della musica del diavolo ai giorni nostri (o meglio: ai giorni loro). Chiaramente il blues questi signori l'avevano sempre fatto ma dopo la sbornia psichedelica di Satanic Majestic Request riportarono tutto a casa. Maturarono definitivamente, acquisirono una sensibilità artistica nuova pur mantenendo intatte le loro radici, la loro sfacciataggine, la loro "volgarità". Un disco dal suono potente e ispirato dove sguaiati rock blues stonesiani come "stray cat blues", "jig-saw puzzle" o "street fighting man" si alternano a brani più lenti come "no expectations" o "salt of the heart". Il fiore all'occhiello dell'album è pero' l'orgia satanica di Sympathy for the devil, vero e proprio baccanale dove il rock incontra il sound della giungla africana. Ma molto del merito di quest'album va a Brian Jones, vera e propria loro fonte d'ispirazione in quegli anni: a lui si devono alcune idee e soluzioni adottate qui dentro. Da qui' l'inizio del loro periodo più glorioso. Per me questo e "sticky fingers" sono i loro apici
Uno dei dischi più belli dei Rolling Stones, con la mitica Sympathy for the devil
La grande svolta! Sound più maturo rispetto ai precedenti lavori e primo atto della grande tetralogia blues-folk-country-rock completata da Let it Bleed, Sticky Fingers ed Exile on Main Street... Sympathy for the Devil, Street Fighting Man e Stray Cat Blues i punti di forza.
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