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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
L'arrivo dei barbari nell'Occidente latino è stato anche un confronto tra un mondo ormai cristianizzato e uno ancora pagano, tra una civiltà che aveva proibito i culti tradizionali e il politeismo e una che trovava proprio in questi riti identità e cultura. Ma cosa accadde quando i popoli barbari incontrarono il cristianesimo? Gli antichi dèi vennero improvvisamente cancellati e dimenticati o continuarono a convivere con il nuovo? Un libro alla scoperta di uno degli aspetti meno conosciuti e più affascinanti della storia antica.
Teodosio il Grande (379-395 d.C.) fu l'imperatore che mise fuori legge l'antica religione romana. Nel periodo a lui successivo, per buona parte della critica storica il paganesimo è solo un fenomeno irrilevante: non intercettato dai radar della grande storia, meritevole di studio solo in funzione del processo della cristianizzazione e per di più ormai mal distinguibile dalle superstizioni dei fedeli cristiani e dal folklore. La sfida di questo libro è di interpretare le specificità di un paganesimo religioso "in transizione". Tra drammatiche vicende di guerre e violenze, movimenti di uomini, insediamenti di collettività, costituzione di nuovi regni, come si trasformarono i rapporti tra religione e società? Incisero le credenze e le pratiche religiose "importate" dalle diverse gentes barbariche, i tempi e i modi delle loro conversioni al cristianesimo o le loro persistenze nell'idolatria? Come interagirono con le realtà romane preesistenti? Riscopriamo così un paganesimo minoritario ma non residuale, né privo di suggestiva vitalità, con espressioni di politeismo tradizionale, cerimoniali legati ai cicli della fertilità, culti degli elementi naturali, manifestazioni religiose più violente e macabre come i sacrifici umani dei prigionieri di guerra o l'uso di feticci sacri a scopi espiatori.
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