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Premi
2007 - David di Donatello - Miglior attore non protagonista - Colangeli Giorgio
2006 - Festival del cinema di Roma - Marc'Aurelio d'argento per il miglior attore - Colangeli Giorgio
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Al suo esordio alla regia il 25enne Angelini declina il tema classico del rapporto padre-figlio in modo per niente prevedibile e conciliatorio,mostrando allo stesso tempo una riflessione sulla realtà che si intrometterà tra le idee dei due protagonisti(il figlio/educatore,convinto che si possa modificare e guidare il reale,e il padre/detenuto convinto che gli errori si paghino per sempre).Tutto raccontato con regia ferma e sicura,e con un'ottima coppia di attori(sebbene Colangeli sia un pochettino più in alto).Il merito più grande è di aver evitato il quadrettino edificante alla fine.Peccato solo che il cast di contorno(in particolare la Saunders)non sia sfruttato appieno.
Recensioni
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Disperato, mai eccessivo, scritto con una semplicità che è raffinato risultato, un quadrifoglio autentico in un prato artificiale di copioni redatti in serie
Trama
Fabio lavora in carcere come educatore. Ogni giorno affronta i volti segnati e gli scatti d'ira dei detenuti che vanno a colloquio da lui e s'impegna per far loro trovare la strada giusta, che conduca a un permesso o a uno sconto di pena. Un giorno, un collega gli affida il caso di un tizio che è appena stato trasferito da un altro penitenziario: Luigi Sparti, assassino, dietro le sbarre da venti anni. Quello che né il collega né il carcerato sanno è che Sparti (Giorgio Colangeli) è il padre di Fabio (Giorgio Pasotti), sparito da decenni nel nulla per scontare la pena.
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