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Utilizzando le cronache del tempo, Alessandro Barbero ci fa rivivere la concitazione, l’entusiasmo, la violenza di quelle giornate in cui una massa di persone decise che il futuro così come lo vedeva non gli piaceva e provò a cambiarlo.
«Alessandro Barbero prende la rincorsa e lo fa, non a caso, partendo dai cosiddetti “secoli bui”, per arrivare a riflettere su due concetti che sono andati ripetendosi ciclicamente nel corso della storia fino ai giorni nostri: la rivolta e la rivoluzione.» - Elsa Manes
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Libro veramente ben strutturato, con una chiara introduzione che premette i contenuti ed il tipo di analisi che si intende fare nel saggio, quattro capitoli equilibrati sulle quattro rivolte analizzate (Jacquerie 1358, Tumulto dei Ciompi 1378, Insurrezione Inglese 1381 e Rivolta Tuchini 1386) ed una conclusione che getta lo sgardo sul perché tali fenomeni si siano verificati proprio nella seconda metà del '300 e quali analogie si possano fare con altri avvenimenti simili in età contemporanea. Scorrevole, chiaro e ricco di informazioni veramente interessanti. Consigliatissimo !
Fin dall’inizio a Barbero preme precisare che c’è una differenza di sostanza fra rivolta e rivoluzione, poiché la prima è il tentativo di sovvertire l’ordine costituito, mentre la seconda è il risultato positivo dell’azione di rimozione con la forza dell’ordine precedente. Inoltre, tiene a evidenziare il perché le rivolte nel Medioevo si siano concentrate negli ultimi anni del XIV secolo e per far questo discute ampiamente di questi eventi, vale a dire nel 1359 la Jacquerie in Francia, nel 1378 i Ciompi a Firenze, nel 1381 l’insurrezione inglese e nel 1386 la rivolta dei Tuchini nel Canavese. Il tema trattato è di indubbio interesse perché cerca di spiegare i motivi per i quali dei moti popolari si siano conclusi in un insuccesso, onde così comprendere quelli che invece hanno consentito un sovvertimento dell’ordine costituito con effetti di lunghissimo periodo, quali la rivoluzione inglese del seicento, quella americana e francese del settecento e, se pur con una durata di molto inferiore, quella russa del 1917. Per far questo e per cercare di rendere più comprensibile il suo elaborato Barbero si avvale della non indifferente sua capacità affabulatoria, ma, a mio parere, in questo caso esagera, infarcendo le pagine di un numero ridondante di notizie tale che è facile che chi legge perda il filo del discorso. Non contesto le indubbie capacità dello storico piemontese, ma in tutta franchezza ho avuto l’impressione che fra tanti eventi e particolarità degli stessi abbia finito pure lui per perdersi. Ciò non toglie che l’opera abbia motivo di interesse, ma resta il fatto che non ci troviamo il fronte all’Alessandro Barbero che ben conosciamo, la cui chiarezza di esposizione prima non era mai venuta meno.
Magari tutti gli storici fossero in grado di scrivere in modo così avvincente e catturarti per quasi 200 pagine senza sosta! Ho divorato questo libro, che mi fa dire per l'ennesima volta "Grazie" per l'esistenza di Alessandro Barbero, capace di far innamorare della storia un pubblico sempre più vasto, anche di non esperti. E' stato bello immergersi in questo capitolo troppo brevemente toccato dai nostri manuali, quello delle rivolte popolari nel Medioevo (le più famose Jacquerie, tumulto dei Ciompi e "peasants' revolt", assieme alla meno nota rivolta dei Tuchini nel Canavese), e come non condividere la lettura del professore su quanto spesso bolliamo l'età "di mezzo" come un'epoca meno politicamente consapevole della nostra? Questo libro ci dimostra l'esatto contrario, e anzi mi spingo a dire che Barbero in alcuni passaggi sembra auspicare una consapevolezza e una mobilitazione simile anche ai nostri giorni. Se non do il massimo, è solo perché il libro è praticamente la messa per iscritto del testo di alcune conferenze tenute al Festival di Sarzana e di un podcast, solo minimamente ampliate rispetto ai video reperibili su YouTube; la documentazione è come sempre ineccepibile, ma avrei apprezzato un po' più di approfondimento. Sarò comunque fedele acquirente del suo prossimo libro professore!!!
Recensioni
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