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Recensioni Quattrocento

Quattrocento di Susana Fortes
Recensioni: 2/5
Il 26 aprile 1478 la storia del Rinascimento italiano e forse anche quella dell'Europa stavano per cambiare radicalmente. Quella mattina, davanti all'altare maggiore della cattedrale di Firenze, stava per divampare quella che è passata alla storia come la congiura dei Pazzi. Dal Rinascimento ai nostri giorni, il filo rosso di un complotto attraversa la Storia. Dall'arte alla realtà, un dipinto enigmatico rivela una vicenda affascinante e terribile. Perché spesso le cose più difficili da vedere sono proprio quelle che abbiamo davanti agli occhi…)
1,83/5
Recensioni: 2/5
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

robbie
Recensioni: 1/5

Di questo libro non mi è piaciuto nulla,l'argomento trattato poteva essere fonte di numerosissimi spunti che l autrice non ha saputo cogliere,sicuramente il finale è la cosa peggiore dell intera opera.

Recensioni: 2/5

La storia di Quattrocento di Susana Fortes, edito da Nord, viaggia su due binari paralleli. Da una parte il racconto in prima persona di Ana Sotomayor, giovane studentessa che, come l’autrice, si è laureata presso l’università di Santiago de Compostela (l’autrice in Storia e Geografia) ma si è specializzata fuori (l’autrice in Storia americana all’università di Barcellona). Grazie alla borsa di studio della Fondazione Rucellai, la giovane Ana si trova a Firenze per la tesi di dottorato sul pittore (sconosciuto) Piergiorgio Masoni, e conta come relatore sul professor Giulio Rossi, amico del defunto padre a sua volta insegnante di Storia del diritto all’università di Santiago de Compostela. Dall’altra parte il racconto in terza persona di come il giovane apprendista Luca cercasse Vernocchio e invece nella bottega del maestro trovi il (fittizio) pittore Piergiorgio Masoni detto “Lupino” (ha pure un cane che chiama “Lupo”) a sua volta maestro, fra gli altri, del Perugino. Luca vive quei tumultuosi anni in cui Lorenzo de’ Medici detto “il Magnifico” rifiutava un prestito a Papa Sisto IV con il quale intendeva acquisire la città di Imola e farla entrare nei territori vaticani; così per vendetta il Papa favoriva la corsa di Salviati, nemico storico dei Medici, al vescovado di Pisa e congiurava insieme a Jacopo Pazzi per uccidere la famiglia di Lorenzo la domenica di Pasqua in chiesa. Nella prima parte la scorrevolezza della trama è intaccata dalla stucchevolezza delle introspezioni psicologiche, nella seconda l’intreccio parallelo minato dal falso storico. Non si capisce davvero la ragione di dovere inventare di sana pianta un pittore (Piergiorgio Masoni) e un dipinto (la Madonna di Nievole) dato tutto il materiale che il “vero” Quattrocento italiano ci mette a disposizione...

debora
Recensioni: 2/5

Due stelline per dignita e incoraggiamento.per le molte pagine.non ho trovato una trama efficace, né una ricostruzione storica adeguata, non una bella Scrittura, non un intreccio coinvolgente.insomma....deludente ...acquistato con l'entusiasmo dell'appassionata di romanzi storici di medioevo e rinascimento, ma proprio rimasta con l'amaro in bocca...ad aspettare che partisse e prendesse piede la Storia.non lo consiglio

Daniele
Recensioni: 3/5

Io credo che nella maggior parte delle recensioni riguardanti questo libro si sia espresso un giudizio esagerato, sia in un senso che al suo opposto: non è di certo un capolavoro della letteratura, ma non è nemmeno un romanzo così vergognoso da essere paragonato alla stregua di certi libracci che sono l'emblema del denaro sprecato. Il libro è suddiviso sostanzialmente in 2 parti: eccetto nel finale, il romanzo presenta un alternarsi di capitoli; mentre in un capitolo viene narrata la storia ambientata ai giorni nostri, il capitolo seguente narrerà quello che successe nel periodo precedente e contemporaneo alla famosa congiura dei Pazzi, e così via per tutto il libro. La parte ambientata nel XV secolo è davvero ben realizzata (le descrizioni quasi mai sono prolisse) e le varie vicende, che siano le conversazioni tra Pierpaolo Masoni e Luca o descrizioni della congiura, sono ben narrate. Meno convincente è la parte ambientata ai giorni nostri: Le descrizioni talvolta si dilungano troppo distogliendo il lettore dalla trama principale ed in 2 occasioni (le scene di sesso) verrebbe voglia di chiudere il libro e dedicarsi ad altre letture. Tuttavia a mio parere questa parte non è così scabrosa, sebbene nel caso si fosse mantenuta sui livelli dell'altra sezione il giudizio complessivo attribuito a questo romanzo sarebbe stato ben altro. Per concludere: sebbene Quattrocento abbia dei limiti qua e là, la lettura è stata quasi sempre piacevole e fluida, quindi lo promuovo e gli do un 6,5 su una scala da 1 a 10.

leo
Recensioni: 1/5

il peggior romanzo storico mai letto in vita mia. ho abbandonato la lettura a metà libro e l'ho buttato nel cestino della spazzatura. la saga delle banalità, degli errori e delle scopiazzature : questo, secondo me, è Quattrocento Ne sconsiglio vivamente la lettura

LAURA
Recensioni: 1/5

Per puro caso avevo precedentemente letto "La congiura dei Pazzi" di Lauro Martinez. Molto meglio del romanzo della Fortes, anche se si tratta di un saggio di storia di tipo divulgativo. Che dire? Il romanzo tratta della solita straniera danarosa con manie da bohemien (penso ai gloriosi anglo beceri degli inizi del secolo) che viene a Firenze con la testa piena di stereotipi , di fantasmi del passato e frasette fatte. C'è una cosa positiva: questi libri sono meglio di una guida turistica perchè creano "miti" ad uso e consumo degli ingenui danarosi, appunto: il mito del Rinascimento, di Lorenzo, delle Ville e dei Castelli, di Fiesole, dell' arte e così via...ma soprattutto, creano miti per la gioia dei proprietari di case, agriturismi, musei, biblioteche , archivi, meglio se privati ... e così via.

Francesco
Recensioni: 1/5

Peccato, non c'è lo zero, voto che per me merita questo libro. Assolutamente noioso e lento, eccezion fatta per la descrizione degli avvenimenti accaduti durante la congiura...poche pagine in mezzo a tanta pochezza. Ho avuto difficoltà nel terminarlo, sempre tentato di chiuderlo e riporlo definitivamente. L'unica consolazione è averlo acquistato in versione pocket, dunque con minima spesa, o meglio, minimo spreco.

paolo
Recensioni: 3/5

Non mi ha appassionato, cercavo dei legami storici approfonditi ma la parte relativa alla congiura non è stata giustamente dettagliata. La relazione professore/allieva è stucchevole ed in alcuni momenti troppo pesante. Non bocciata ma rimandata

giovanni
Recensioni: 5/5

mi è piaciuto moltissimo! non capisco il perchè di simili critiche!

Nino Manocchio
Recensioni: 2/5

Buona l'idea sulla quale il libro si regge. Poi il nulla. Davvero stucchevole la scena di sesso verso la fine del libro. Non era necessaria. Delusione.

silvana
Recensioni: 3/5

Vorrei solofare una piccola nota: Quando la scrittrice cito testualmene dal libro "ci disse che dovevamo fare il giro ed entrare dalla porta principale, in via Maffia: Caspita! pensai! Che bel nome per una strada in cui aprire un negozio non del tutto ... onesto". Io dico: Maffia è un personaggio dell'ottocento fiorentino e nulla a che vedere con "mafia" quella cosa orribile di delinquenza, e che oltretutto si scrive con una "f" sola. Mi dispiace questo qui-pro-quo. Questo volevo dire. Comunque il voto al libro e "Buono". Grazie

antiquus
Recensioni: 3/5

Penso che rispetto a ben altre ""porcate"" - che falsano totalmente la Storia - il libro della Fortes abbia soprattutto il pregio di fornire una suggestiva visione di Firenze come "emblema" delle città e degli uomini di potere che sono sempre uguali nonostante il passare dei secoli... Trovo fuori luogo giudicare il valore letterario di un'opera sulla base delle eventuali simpatie clericali o anticlericali dell'Autore (chiunque essa/o sia... ): la Cultura dovrebbe aiutare chiunque - autori e lettori - ad andare oltre i pregiudizi e ad apprendere la difficile arte dell'argomentazione... Detto questo, ritengo - da discreto conoscitore della splendida Firenze e tout court dei fatti relativi alla Storia - che il Romanzo della Fortes non sia sicuramente un "capolavoro" (termine del resto oggi abusato in ogni ambito !!!)ma sicuramente un buon Romanzo: gli ingredienti sono quelli giusti ed i personaggi piuttosto caratterizzati; mi sembrano eccessivi i giudizi di superficialità e/o le critiche sui due piani "cronologici" che viaggiano in parallelo. Riguardo la "storia d'amore" tra i due protagonisti, sarà pure "melensa" ma - nel mondo accademico - storie come queste sono tutt'altro che "fantasiose"...

Petalogiallo
Recensioni: 5/5

Ho letto il libro e lo trovo molto bello, nonostante le critiche negative forse di chi non conosce la storia di Firenze, io sono Fiorentina da generazioni e mi sono ritrovata a vivere le situazioni descritte dall'autrice. Ci sono dei falsi storici e talvolta è lungo nella descrizione, la storia dell'intrallazzo amoroso con il professore poteva evitarla, ma a parte questo , il libro è ricco di suspence storica e lo trovo bello ed appassionante. Mi è piaciuto molto e lo consiglio agli amici colti che amano la storia !

Renzo Montagnoli
Recensioni: 1/5

Scrivere della famosa congiura dei Pazzi, togliendo dall'ombra chi effettivamente ne era l'artefice, sarebbe stata un'occasione unica, imperdibile, e invece l'autrice ha voluto spingersi ben oltre, arrivando a conclusioni del tutto improbabili. In effetti, non riuscivo a capire dalle prima pagine l'alternanza di due epoche, appunto il '400 e i giorni nostri, la prima trattata in modo abbastanza credibile, ma con poca fantasia, perché l'invenzione del pittore Pierpaolo Masoni e del suo quadro La Madonna della Neive, non aggiungono nulla e anzi tolgono quel po' di veritiero e realistico rappresentato dalla congiura. Poi, dalla seconda metà, ho compreso il perché dell'epoca attuale, con la storia melensa, anche questa del tutto improbabile, fra la giovane laureanda spagnola e il maturo professore italiano, una vicenda questa totalmente campata in aria, di nessuna valenza, e che anzi indispone. Lo stile è alquanto carente, così come il ritmo è lento dove dovrebbe essere veloce e impetuoso dove occorrerebbe la riflessione, in un quadro complessivo in cui si stenta a riconoscere l'atmosfera della Firenze del '400 e dell'attuale, con personaggi appena abbozzati, perché insomma Jacopo de' Pazzi e Lorenzo de' Medici, più che i protagonisti, appaiono come semplici comparse. In una noia crescente, quindi, si cerca di arrivare alla fine e in poche pagine c'è la connessione fra la congiura e i giorni nostri, con sette segrete della Chiesa cattolica, perpetuatesi nel tempo, e con agganci al Banco Ambrosiano, allo IOR, a Calvi, a Marcinkus, in un'orgia di illazioni supportate dal niente. Ecco, Susana Fortes è evidentemente anticlericale, ma accusare la Chiesa cattolica inventando nefandezze, quando invece, purtroppo, esistono fatti incontrovertibili a cui agganciarsi, sembra il risultato di un improvvisato giornalista piuttosto che di uno storico, come invece la Fortes pretende di essere.

Tiziano
Recensioni: 1/5

molti spunti narrativi interessanti sviluppati malissimo, senza un minimo di coerenza e senza nessun rispetto per le regole narrative più elementari. La parte finale poi è veramente, ma veramente deludente, buttata giù per chiudere in qualche modo una trama che non stava più insieme. Almeno il Codice da Vinci, con tutti i suoi difetti, mantiene le promesse di raccontare in modo avvincente una storia originale. Questa invece è l'opera di una narratrice improvvisata che mescola gli ingredienti a caso, sperando che casualmente ne esca qualcosa di buono. E invece ne è uscito un pasticcio! Solo un esempio: qualcuno mi spiega come può un uomo nato nel 1948 (il professor Giulio Rossi) avere "solo" vent'anni in più della protagonista, nata nel 1978 e trionfalmente finita nel letto del suddetto più che arzillo professore, nonché suo relatore?

asher
Recensioni: 4/5

Lettura scorrevole e piacevole, peccato tanti commenti negativi..

alessandro
Recensioni: 1/5

pessimo sotto tutti i punti di vista: - 2 racconti "paralleli" nel vero senso della parola...non hanno nulla in comune se non un pittore inventato e l'ambientazione fiorentina - scritto veramente male, ridondante...si ripete in continuazione - evidente il tentativo non riuscito di emulare Dan Brown ma il risultato sono solo sparate anticlericali a go-go inserite a caso nel testo. leggete altro e risparmiate soldi

Roberta
Recensioni: 2/5

Un libro che non mi ha lasciato praticamente nulla!! Anche io mi ero lasciata attrarre dalla copertina e dalla trama, mi aspettavo un libro ricco di suspence e di riferimenti storici e artistici invece si è rivelato tutto alquanto noioso e banale...ti aspetti sempre qualche colpo di scena ma puntualmente non arriva...Il finale poi è stata una delusione!! Per gli amanti del genere: comperate qualcos'altro...in giro c'è sicuramente di meglio!!!

julie93
Recensioni: 4/5

Mi è dispiaciuto leggere tanti commenti negativi su questo libro. Non sono una storica nè niente di simile quindi non so dire se ci sono state delle inesattezze in riferimento alla Firenze del '400. Dal mio punto di vista da normale lettrice l'ho trovato un buon libro. Scorrevole e piacevole, una lettura poco impegnativa. Capisco che si possa rimanere delusi, anche io comprandolo mi aspettavo un altro genere di libro, più intrigante, ma nonostante tutto l'ho gradito parecchio.

Giovanni B.
Recensioni: 1/5

La trama in sé potrebbe essere accattivante. Peccato però che il suo svolgimento risulti piuttosto approssimativo, lento, con un ritmo piatto. In alcuni punti, dispiace scriverlo, il libro è noioso, soporifero. Spesso l'autrice si sofferma su episodi e situazioni del tutto insignificanti nel contesto della narrazione.Il finale è quasi una liberazione per chi ha avuto la costanza di arrivare all'ultima pagina.

Enrico
Recensioni: 1/5

Ad attirarmi a comprare il libro è stata la copertina. Ma la storia è bruttissima. Il mistero si svela senza una linea logica. Nessun colpo di scena. Un po' di racconto di come si svolge la sommossa dei Pazzi.Ma tutto quì.Troppo poco per andare oltre il voto che reputo di assegnare. Non lo consiglio.

Antonio
Recensioni: 1/5

Poco male perchè me lo hanno regalato. Se lo avessi comprato avrei pensato a lungo ai soldi spesi.... male. Concordo con quasi tutti i commenti già pubblicati che hanno messo in risalto le "pecche" di questo romanzo. C'è molto ma molto di meglio

Zimtstern
Recensioni: 1/5

un libro di una pochezza quasi imbarazzante...

Riccardo
Recensioni: 5/5

non ne capisco le critiche, forse condivisivili per quanto riguarda il finale un pò asciutto, ma del resto a me personalemnte sembra ben scritto sia sotto il punto di vista rinascimentale e sotto il punto di vista del linguaggio. l'unica negatività di questo libro è la non esistenza del pittore Pierpaolo Masoni alias il Lupetto,ne tantomeno la Madonna di Nievole il suo dipinto che troviamo nel libro e viene voglia di vederlo realmente nella Galleria degli Uffizi. la cosa meravigliosa è la ricostruzione della Firenze Rinascimentale. sinceramente a me pare che non ci siano errori, ma io non sono uno storico. quando la congiura dei pazziprende atto scende un brivido lungo la schiena. maggiormente se si pensa che un fatto storico vermante accaduto e non pura fantasia. non avendo letto il libro di Marcello Simonetta, L'enigma di Montefeltro, ancora per poco comunque!, ho appreso da questo libto la storia di Federico da Montefeltro e vedendo di persona il ritratto di Piero della Francesca agli Uffizi non avrei mai immaginato che quell'illustre personaggio fosse uno dei congiurati. un'altra positività è da riscontrare nella copertina, che ha la proprietà di essere un magnate,una calamita che ci fa capire fin da subito che si parlerà di Firenze. una Firenze Rinascimentale e una Firenze del 2005 si inseguono, in un bellissimo libro dove presenti anche alcuni fatti recenti. insomma un libro che mi spingerei a consigliare a tutti, specialmente agli amanti di Firenze come me.

francesco
Recensioni: 2/5

Ho letto tutte le critiche negative precedenti e le condivido quasi tutte..quindi parlo solo dei pregi : è un libro che mi ha riacceso l'interesse nella storia dei Medici..più che altro per verificare una serie di informazioni che mi parevano dubbie

Marco
Recensioni: 1/5

Attratto dal tema dei Medici e da Firenze ho acquistato questo libro col pensiero che la lettura avrebbe potuto essere davvero piacevole e intrigante. Purtroppo sono incappato in Quattrocento esattamente dopo aver finito "La cattedrale del mare"; dove quest'ultimo sapeva tener incollato il lettore con una narrazione sempre intensa, Quattrocento annoia con eventi che di fatto non solo sembrano inutili ai fini della storia, ma lo sono pure. L'intreccio tra la protagonista e il professore, la storia di Luca nel passato... mostrano entrambi quasi la voglia della scrittrice di aumentare il volume del romanzo, più che di narrare una storia. In ciò non mi riferisco tanto alle descrizioni, invero interessanti e ben scritte, ma proprio nella sequenza di eventi. Capita di leggere diversi capitoli e chiedersi "ok, ma allora?". Per dirla in breve, manca di mordente e di tensione, il che in un libro che si pone di far ciò in pratica rovina tutto. Cosa si salva? Spiace doverlo dire, ma a conti fatti direi solo copertina e intento.

franca
Recensioni: 1/5

Un Vero Brutto Incontro! Giallo? Storico? mah! Il nulla impaginato! Generosamente bisogna votare...ma 1 voto è sufficiente: da evitare!

PIER PAOLO
Recensioni: 3/5

Il racconto è interessante, peccato che i capitoli siano troppo lunghi per cui a volte non si riesce a tenere il filo.

Eugenio Papini
Recensioni: 1/5

Per scrivere un romanzo storico é necessario documentarsi, non sto a citare tutte le assurdità scritte in quel libercolo, errori giganteschi sia storici, di costume, uno per tutti perché mi ha fatto accapponare la pelle e rasenta l’idiozia, è la vasca da bagno in peltro nella quale Lorenzo il Magnifico fa il bagno…oltre a non essere un’azione abituale, fare il bagno, pensate una vasca di peltro, che è una lega preziosa per boccali, candelabri.. Carneficine inesistenti e impossibili da attuare nel suo vedere. Scopiazzature dal Nome della Rosa, il canto del Sederunt Principes…non solo usa lo stesso testo di Eco, ma essendo di un ignoranza abissale, usa questo graduale che non si canta nella Messa di Pasqua, ma per Santo Stefano, 26 dicembre. Mi fermo perché sono talmente orripilato da questo libro che ho deciso di farne un piccolo rogo, una damnatio memoriae, così da non ricordare di averle dato dei soldi. Cara Susana le consiglio caldamente di non scrivere più oltre . Non c’è voto perché neanche dello zero è degna. Ad impossibilia nemo tenetur Eugenio Papini Cambi Aragona y Mendoza, dottore in semiologia lingua e letteratura latina

Richebourg83
Recensioni: 1/5

Peccato non esista lo zero come punteggio. Come già letto in qualche commento precedente, non solo sono soldi buttati, ma è anche un peccato riservargli dello spazio sulla libreria. Credo di non aver mai impiegato tanto tempo per finire un libro, in genere me bastano dai 2 gg., alla settimana. Per questo libro ho impiegato quasi 2 mesi. Terrificante a 360 gradi. Unica nota positiva: la protagonista beve Montevertine.

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